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30 dicembre 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Quella volta che mi hanno crocifisso

Incontro col Gat di Tarzo (per decodificare l’acronimo, leggere l’articolo), tra aneddoti - quasi esilaranti - e testimonianze fuori dal set

| Emanuela Da Ros |

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gat tarzo

L’appuntamento col Gat è in un bar di Tarzo. Sono le 11 e qualcosa di mattina e Ennio Casagrande (ex sindaco di Tarzo per due mandati e mezzo) sta bevendo dell’acqua frizzante. Nelle terre del Prosecco, il dettaglio potrebbe suscitare scandalo e quindi il bicér - in vista della foto di prammatica - viene subitaneamente nascosto.

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Per fortuna ci pensa Giuseppe Casagrande a normalizzare la scena ordinando un bianco. Anzi: un’ombra. E‘ una fortuna che il Quindicinale venga letto soprattutto nell’Alta Marca, altrimenti questo parrebbe un incipit da decodificare. Cominciando proprio dal Gat, che non ha nulla di felino. Il Gat è l’acronimo di Gruppo Attori (e comparse) di Tarzo. Per ora, più che un gruppo è un trio. A comporlo sono Ennio Casagrande, Giuseppe Casagrande e Carlo Gaio (il più anziano: “Ha 89 anni e forse al se ha desmentegà de végner”). Il Gat - che nonostante l’esiguità di sodali ha già il suo logo e la sua bella t-shirt azzurra - si è costituito a gennaio del 2023 con un obiettivo: stare, o meglio: continuare a stare, sui set cinematografici, purché abbiano carattere storico o culturale. “Abbiamo escluso la partecipazione ai cinepanettoni - puntualizza Ennio - perché privilegiamo la qualità delle proposte, anche a scapito di una facile popolarità”.

 

Perché il Gat? Fondamentalmente - par di capire - perché ci hanno preso gusto. Ennio, Giuseppe e Carlo da oltre vent’anni sono stati comparse o attori - con tanto di battute - in diversi film ambientati in Veneto, conoscendo registi di fama - Renzo Martinelli, Richard Attenborough, Gianni Amelio -, divi notissimi (Sandra Bullock, Laura Morante, Philippe Leroy), ma anche i segreti e le curiosità del dietro le quinte. Il film (bellissimo, e non dite il contrario) dove soprattutto Giuseppe Casagrande, oggi 75enne, ha avuto un ruolo importante è stato Vajont di Renzo Martinelli. “E’ nato tutto per caso - spiega -. Eravamo fuori dal Bar Domo, a Vittorio, quando la produzione stava facendo il casting. Non ci siamo proposti per una parte, ma il regista ci ha notato attraverso la vetrata. Così, verso mezzanotte, ricevo una telefonata: Martinelli (che l’è dea me classe, par inciso) mi vuole vedere. Era il 6 agosto del 2000 e io, che lavoravo in fabbrica, ero in mobilità. Ho fatto le carte necessarie - l’Inps era in mezzo anche lì - e fino all’11 novembre, quando sono finite le riprese, ho recitato a Longarone, a Vittorio e a Cinecittà. Nel film, dove avevo anche delle battute, facevo il tecnico della diga, quello che per primo viene investito dall’onda, ma anche il compare di Olmo, il protagonista, e il Cristo in croce, durante la processione di Erto. Ho alzato la voce quando il regista mi ha detto che mi avrebbero crocifisso. Mi hanno messo in testa una corona con vere spine e legato mani e piedi: a un certo punto son cascà zò da.a crose, procurandomi una lussazione. Oltretutto mi sono preso delle frustate dolorose, perché Romolino da Longhere, che faceva la comparsa vestito da centurione romano, per essere credibile mi legnava con quanta forza aveva...

 

“No fae piì quea parte - ho borbottato quando ho perso la pazienza -, ma poi mi hanno fatto cambiare idea e ho interpretato tutti i ruoli.” Giuseppe Casagrande snocciola curiosità e aneddoti in dialetto, dopo essersi assicurato che sia una “lingua” che capisco. E Ennio, 71 anni, non è da meno. All’epoca di Vajont lui lavorava ancora e non ha potuto assentarsi mesi per partecipare a tutte le riprese, ma si è rifatto con due pellicole importanti. “Io e Carlo Gaio - dice - siamo stati sul set di Amare per sempre, di Richard Attenborough, girato a Serravalle. Poiché eravamo bersaglieri ci siamo fatti almeno una decina di corse dopo il primo ciack. E recentemente con gli amici Giuseppe e Carlo siamo stati sul set del film su Tina Anselmi. In quell’occasione ci siamo presentati al casting e nonostante le titubanze del regista che cercava solo comparse e attori dai 18 ai 50 anni, abbiamo avuto un ruolo. Ci tenevo particolarmente sia perché, quand’ero consigliere della Comunità montana, avevo conosciuto e stimato Tina Anselmi sia perché un altro personaggio rappresentato era Francesco Fabbri, con cui ero stato in contatto. E‘ stata anche questa una bella esperienza, anche se in un’occasione - ma qui sarebbe meglio glissare - ho dovuto cedere il mio posto a un assessore del comune di Castelfranco che voleva apparire nella pellicola…”. “Il film è stato una prova importante anche per me - spiega Giuseppe -. I me ha mes su un pigiama, parché dovee far al malà de tubercolosi. E‘ stata dura dover rinunciare alla sigaretta per un’intera giornata perché non potevo muovermi dalla sedia…”

 

I prossimi impegni del Gat quali saranno? A settembre gireremo forse un film con Gianni Amelio, ma è prematuro dire che parte avremo. Intanto però sosteniamo questa passione per il cinema. Vederlo da dentro, da dietro le quinte, è un’esperienza impagabile e ci ha dato modo di conoscere registi e attori di fama come Sandra Bullock, Laura Morante, Anita Caprioli…e tanti altri. Ennio Casagrande è stato sindaco di Tarzo per due mandati e mezzo (quand’era giovanissimo, tra l'altro, visto che a 28 anni indossava già la fascia tricolore). Quant’è vicina alla politica amministrativa l’attività di attore o comparsa? “Più di quanto si pensi. Ho ripetuto più volte che i politici sono tutti attori perché dicono una cosa e ne fanno un’altra”.

 


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