Restauro quasi terminato per le quattro campane di Col San Martino
“Ogni anno ci sono degli interventi ordinari indispensabili da fare”: spiega don Carlo
| Tiziana Benincà |
FARRA DI SOLIGO - “Fra’ Martino Campanaro” era una canzoncina che imparavamo sempre da bambini, perché le campane hanno sempre fatto parte della nostra cultura con il loro fascino ed il loro suono.
Le campane ci ritmano la giornata, ci avvisano quando ci sono delle celebrazioni religiose, hanno un suono allegro in occasione di matrimoni ed un suono più cupo quando qualcuno viene a mancare.
Anche le campane però necessitano di manutenzione. “Ogni anno ci sono degli interventi ordinari indispensabili da fare” spiega don Carlo “bisogna ingrassare gli ingranaggi, sostituire i bulloni che saltano o si allentano dal movimento e dagli sbalzi tra caldo e freddo. Bisogna anche fare molta attenzione al batocchio che non deve calare: deve stare sempre nella stessa posizione per evitare di rompere la campana.”
A Col San Martino però lo scorso 03 marzo è successo qualcosa di straordinario: una gru ha tolto le quattro campane per un restauro generale.
Una delle campane infatti, presentava una crepa, poi c’erano altri piccoli interventi da eseguire e quindi sono state tutte sistemate. Una ditta specializzata di Padova ha curato la manutenzione, sostituendo anche dei pezzi di legno che ogni tanto vanno cambiati, oltre ai batocchi e ai martelletti.
“In questa nostra zona non era mai stato abilitato nessuno a saldare le campane, è stata la prima volta che la Soprintendenza dei Beni Culturali ha dato la sua approvazione.” continua Don Carlo “Si tratta di campane molto antiche, di oltre cent’anni. Le prime le hanno fatto negli anni Venti e presentano dei bei decori e delle scritte; mentre l’ultima, la più piccola con i suoi 5/6 quintali, risale al 1968 ed è intitolata a Papa Luciani.”
Ancora qualche ora di lavoro prima di sentire di nuovo risuonare il suono delle campane, per il momento gli abitanti di Col San Martino devono accontentarsi di una riproduzione a computer, che per fortuna, almeno per ora, non riesce a riprodurre la bellezza e l’energia di una vera campana.