"Revocare la cittadinanza onoraria di Treviso a Mussolini"
La proposta di Coalizione Civica: "Il sindaco non ha tempo ma l’ha avuto per concederla al Milite Ignoto"
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Alla proposta di revocare la cittadinanza onoraria di Treviso a Mussolini, il sindaco Conte dice che non si occupa di questi problemi, che si dedica ai “problemi reali” dei cittadini”. Però il tempo per concedere la cittadina ala Milite Ignoto l’ha avuto”. “Che si tratti di un classico caso di “benaltrismo” non sono io a dirlo ma gli atti del consigliocomunale che registrano come il 27 gennaio del 2021, in piena crisi pandemica, il consiglio stesso sia stato chiamato dalla giunta a deliberare sulla proposta di conferimento della cittadinanza onoraria di Treviso al Milite Ignoto”.
Così interviene Coalizione Civica per Treviso dopo la risposta del sindaco alla proposta di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini, data nel 1924, discussa sabato in un incontro pubblico organizzato sabato scorso da Coalizione Civica per Treviso, Il Veneto che Vogliamo, Possibile e Sinistra Italiana.
“Le ragioni che portano oggi a proporre la revoca di quella scelta - hanno spiegato i promotori - non vanno lette in una chiave di “cancel culture” ma, al contrario, per suscitare un dibattito sul permanere in Italia di forme di neofascismo radicate e tutt’altro che in via di superamento”. “Il sindaco - ribadisce Coalizione Civica - probabilmente non ha alcun interesse alla crescita culturale della città al dibattito politico, al formarsi di una consapevolezza critica sul passato e sul presente della comunità civile trevigiana: perché a questo servirebbe, prima di tutto, il confronto sulla proposta di revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini. I motivi per revocarla, ovviamente, ci sono tutti, dalla repressione del dissenso politico alle infami leggi razziali, dalle sporche guerre coloniali alla disastrosa avventura della seconda guerra mondiale ma si può discutere finché vogliamo, non è certo la disponibilità al confronto che ci manca. Quello che manca è un sindaco a cui interessi il confronto culturale e politico in città e che sappia per una volta mettere da parte la sua collocazione politica di centrodestra per superare una pagina politica e amministrativa della città che non è compatibile con l’adesione ai valori costituzionali”.