Treviso, mozione per vietare la vendita di gadget fascisti e nazisti
La proposta al consiglio comunale arriva da Coalizione Civica
| Isabella Loschi |
TREVISO - Una mozione per vietare commercio e diffusione di gadget fascisti.
La proposta arriva da Coalizione Civica per Treviso che nei giorni scorsi ha inviato al presidente del consiglio comunale e ai capigruppo consiliari una proposta di mozione per la messa la bando nel territorio comunale del commercio e della diffusione di gadget fascisti e nazisti da mettere in approvazione nel consiglio comunale di Treviso. “La mozione - spiega il gruppo - si pone nell’ambito del contrasto al neofascismo e al neonazismo che motiva la recente proposta di legge di iniziativa popolare "Norme contro la propaganda e diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti", nota anche come “Legge antifascista Stazzema” dal nome della località teatro nel 1944 di un eccidio nazista. Sulla proposta sono state raccolte centinaia di firme anche a Treviso”.
“E’ da tempo diffusa anche nel nostro territorio e non accenna a ridursi la presenza in negozi, mercati ed esercizi pubblici di oggetti caratterizzati da immagini del regime fascista e di quello nazista”, si legge nel testo della mozione.
“Considerato che il commercio e la diffusione degli oggetti evocanti i regimi fascista e nazista hanno una funzione propagandistica che può integrare il reato di “apologia del fascismo” e che è compito di tutte le istituzioni contrastare la diffusione propagandistica di principi, metodi e rievocazioni del fascismo”, prosegue il testo - il consiglio comunale esprima la propria contrarietà al commercio e alla diffusione di gadget fascisti e nazisti e si impegni a intervenire nell’ambito dei propri poteri, a cominciare da quelli regolamentari in materia di commercio fisso e ambulante e di pubblici esercizi, per vietare la vendita e l’esposizione di gadget fascisti e nazisti".
"La giunta comunale - conclude il testo della mozione- utilizzi tutti gli strumenti a sua disposizione, in particolare per quanto riguarda la vigilanza in materia di osservanza delle disposizioni regolamentari, per verificare il rispetto dei citati divieti”.