Ricorso al Tar delle associazioni che contestano la pista per levrieri a Maserada
“Contestiamo le violazioni ambientali e i rischi per l’incolumità dei cani”
MASERADA - Le associazioni Enpa, Lav, LNDC Animal Protection, Oipa e Pet Levrieri, da oltre due mesi attive per portare all’attenzione dell’amministrazione comunale di Maserada sul Piave tutti i risvolti del progetto che reputano negativi, hanno deciso di depositare un ricorso al TAR per chiedere l’annullamento del permesso di costruire e di tutte le dichiarazioni sulle quali tale permesso è stato concesso, che spiegano: «Non hanno tenuto conto dei vincoli ambientali ai quali è sottoposta l’area del parco Parabae in cui si sta costruendo la struttura cinofila, oltre che dei rischi per il benessere e l’incolumità dei cani coinvolti».
Il ricorso contesta in particolare il fatto che non si sia ritenuto necessario attuare una Valutazione di Incidenza ambientale, che consente di: «verificare la sussistenza e la significatività di incidenze negative a carico di habitat o specie di interesse comunitario, bensì una procedura di screening semplificata che non prende in esame le interferenze di piani, progetti e interventi che, non essendo direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie caratterizzanti i siti stessi, possono condizionarne l'equilibrio ambientale».
Le attività che si svolgeranno presso la pista, inoltre, ovvero corse amatoriali dei cani levrieri, allenamento di cani da lavoro e relative prove di verifica zootecnica, spiegano poi le associazioni: «Non sono espressamente autorizzate da alcuna norma e portano con sé rischi impliciti. La presenza di un rischio oggettivo noto già prima dell’inizio delle gare configura a priori un pregiudizio per l’incolumità e lo stato di salute degli animali che non consente di ritenere legittima la convenzione tra l’amministrazione comunale e l’ENCI, che peraltro prevede la risoluzione della stessa “quando l’attività svolta all’interno dell’impianto sia tale da pregiudicare l'incolumità e lo stato di salute degli animali”».
Enpa, Lav, LNDC Animal Protection, Oipa e Pet Levrieri che hanno anche avviato una petizione giuta a quota 85.000 firme, quindi concludono: «Quanto riportato nel ricorso evidenzia, al di là di ogni dubbio, perché questo progetto non può che essere dannoso, per l’ambiente, per i cani e per la cittadinanza. Ci auguriamo quindi che questo possa essere l’ultimo atto di una vicenda anacronistica che, nel 2022, non ci saremmo aspettati di dover affrontare».