Rifiuti, chi dirigerà il Cit?
Due liste contrapposte per la gestione del consorzio
CONEGLIANO - Il CIT (Consorzio Igiene Territorio) ha concluso ieri 7 gennaio, le attività preliminari per il rinnovo del gruppo dirigente.
Il consorzio è formato da 44 comuni della Sinistra Piave, attualmente commissariato, per disposizione della Regione Veneto, dall'ultimo presidente Giampaolo Vallardi.
Il direttivo della vecchia gestione era formato da nove membri, di cui otto riconducibili all'area di centro-destra e uno solo al centro-sinistra, l'ex sindaco di Fregona Giacomo de Luca, dimissionario da tre anni.
Ieri è scaduto il termine per il rinnovo del consiglio di amministrazione.
Sono state presentate due liste, una sottoscritta da 24 sindaci su 44, e un’altra lista sottoscritta da 18 sindaci.
La prima lista presentata, come da norma legislativa, ha come candidato presidente Giampaolo Vallardi, già senatore leghista e attualmente vicesindaco di Chiarano, mentre i sei candidati della Giunta, sono Martorel, sindaco di San Fior CD, Tomè assessore a Cordignano, Lega, Spada assessore a Vidor, Carlet Doris, vicesindaco di Revine CS e Edoardo Scarpis sindaco di Colle Umberto CS e 1 di lista civica, Montagner di Oderzo.
A questo nuovo equilibrio si è pervenuti attraverso gli accordi politici dei segretari provinciali Dimitri Coin della Lega Nord, Lorena Andreatta del PD e Fabio Chies di Forza Italia.
La seconda lista è nata dalla volontà del sindaco di Santa Lucia, ex presidente Savno, il cui nome è legato alle vicende di Econ, sviscerate dalla magistratura, e dal sindaco di Conegliano, Floriano Zambon.
In essa sono presenti: presidente Szumsky, consiglieri sindaco di Portobuffolè, di Gorgo al Monticano, Lega Tosi, sindaco di Mareno, indipendente, Pin Cristina, sindaco di Cison, Cenedese, sindaco di San Polo, e Dalto di San Pietro di Feletto, Centro Destra.
La legge dice che la lista che prende la maggioranza, nomina sia il presidente che l'intero consiglio di amministrazione.
Il nuovo consiglio di amministrazione dovrà gestire le recenti nuove norme della Regione e soprattutto dovrebbe cercare di raggiungere due obiettivi:
a) proporre la riduzione dei costi della raccolta rifiuti;
b) puntare alla liberalizzazione del conferimento dello smaltimento dei rifiuti, soprattutto per il secco e il verde.
Attualmente si è obbligati a conferire il secco nella provincia di Treviso, mentre al di fuori di essa ci sarebbero tariffe più vantaggiose.
Tra i compiti del prossimo consiglio ci sarà la nomina dei componenti della SAVNO, una società il cui capitale è del CIT, ossia pubblico, con il 60%, mentre il restante 40% è del privato.
Toccherà al CIT la nomina dell'amministratore delegato, proposto dal privato, e dei cinque membri del consiglio di amministrazione, di cui almeno due donne. Sarebbe opportuno che il nuovo consiglio di Savno sia formato da persone competenti, in grado di contrapporre agli interessi della parte privata (Gruppo SESA) rivolti essenzialmente al profitto, gli interessi del pubblico, che deve garantire servizi sempre più efficienti a tariffe molto più contenute.
Il recente passato di Econ dovrebbe servire di monito!