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18 novembre 2024

Oderzo Motta

Rimossa massa addominale grande come un pallone da calcio ad una paziente: l'intervento all'ospedale di Oderzo

Per asportare la massa di oltre 5 chili hanno collaborato l’équipe di Chirurgia opitergina e quella dell’ospedale di Treviso

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Equipe chirurgica

ODERZO/TREVISO - Asportata ad una paziente una massa addominale di 5 chili. Il complesso e delicato intervento è stato eseguito recentemente all’ospedale di Oderzo e ha visto collaborare l’équipe di Chirurgia opitergina e quella dell’ospedale Cà Foncello di Treviso, per asportare dall’addome di una signora una massa del diametro di oltre 25 centimetri, più grande di un pallone da calcio.

La paziente, 75enne, si era accorta da alcuni mesi di un rigonfiamento addominale al quale, però, inizialmente non aveva dato peso. Con il passare del tempo, la signora ha visto l’addome diventare sempre più disteso e duro, e ha iniziato ad accusare dolori al basso ventre. Ha così eseguito, su indicazione del medico di medicina generale, degli approfondimenti diagnostici radiologici che hanno evidenziato la presenza di una voluminosa massa cistica addominale con caratteristiche sospette. La signora è stata tempestivamente presa in carico dall’équipe del dottor Marco Brizzolari, direttore della Chirurgia dell’ospedale di Oderzo, che, data la complessità del caso, ha deciso di coinvolgere per l’asportazione della massa il professor Giacomo Zanus, direttore della Chirurgia 2 dell’ospedale di Treviso, rinnovando la già assodata collaborazione tra le équipe di professionisti dei due nosocomi.

“Il delicato intervento chirurgico effettuato all’ospedale di Oderzo ha permesso di asportare in maniera radicale una voluminosa massa addominale di più di 25 centimetri e quasi 5 chili. A causa delle sue grandi dimensioni, la massa comprimeva e dislocava l’intestino e altre strutture dell’addome e delle pelvi della signora, dalle quali è stata progressivamente staccata riuscendo a salvaguardare l’indennità degli organi. Fondamentale l’utilizzo di una tecnologia di altissimo livello e assolutamente all’avanguardia della quale la direzione aziendale ha dotato il blocco operatorio di Oderzo, utilissima per eseguire interventi di alta complessità e con moderne tecniche mini-invasive”, spiega il dottor Brizzolari. All’intervento hanno partecipato anche altri due chirurghi opitergini, la dottoressa Pozzobon e il dottor Ceccherini, e il dottor Paride Trevisiol, direttore dell’Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Oderzo: “Siamo molto soddisfatti per essere riusciti a portare a termine questa complessa operazione, dimostrando ancora una volta quanto sia stretta ed efficace la collaborazione tra l’Hub di Treviso e l’ospedale di Oderzo, a tutto beneficio dei pazienti. Oltre al prof. Zanus, desidero ringraziare il mio team e il dr Trevisiol con la sua équipe, artefici di una perfetta gestione anestesiologica che ha favorito, anche, la rapida guarigione della paziente dopo l’intervento”, dichiara il primario.

“Non posso che ritenermi soddisfatto per come è stato gestito questo difficile caso. Ringrazio il dottor Brizzolari, il professor Zanus e le loro équipe per l’esempio virtuoso di collaborazione tra professionisti di altissimo livello. Tutti i professionisti coinvolti, dal team chirurgico e anestesiologico, al gruppo infermieristico e oss, hanno dimostrato elevate capacità e dedizione, sia in sala operatoria sia durante la successiva assistenza in reparto di Chirurgia. La scelta di puntare sulla sinergia e la condivisione di expertise evidenzia quanto il gioco di squadra rappresenti la vera arma vincente per trattare al meglio il paziente”, il commento del direttore generale dell'Ulss2, Francesco Benazzi.


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