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14 maggio 2024

Castelfranco

Ritorna a Riese la "Festa del museto" e si fa mondiale

Nel giorno di sant'Antonio abate, patrono dei norcini e protettore degli animali, si terrà la quarta edizione della "festa del museto", organizzata dall'Ingorda Confraternita del Museto

| Leonardo Sernagiotto |

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Festa del museto con il sindaco Matteo Guidolin

RIESE PIO X - Neanche il Covid può fermare la fame di museto (possibilmente col cren)! Si terrà domani, lunedì 17 gennaio presso la Caneva dei Biasio a Riese Pio X, la quarta edizione della “Festa del museto”, organizzata come sempre dall’Ingorda Confraternita del Museto, che per l’occasione ha ampliato – e di molto – il panorama di riferimento per l’iconico prodotto suino veneto.

Difatti, non ci sarà più solo la gara del miglior museto, ma ci sarà un vero e proprio campionato del mondo, che andrà a decretare il primo campione del mondo del museto, il re della cotica a livello planetario! Sembrerebbe un’esagerazione, ma di fatto, trattandosi di un prodotto locale, con la designazione del miglior del territorio si va ad individuare l’eccellenza a livello mondiale.

Sebbene ridotta a causa delle normative anti-Covid, la Festa vedrà in azione una giuria qualificata, capitanata dall’eclettico gastronauta Giancarlo Saran, che per l’occasione sarà dal sindaco di Treviso Mario Conte, dall’assessore regionale all’agricoltura Federico Caner, da alcuni giornalisti (tra cui Domenico Basso, Cristiana Sparvoli, Marina Grasso, Elisa Guizzo e Mauro Pigozzo), dei rappresentanti di Confraternite venete quali la Sopressa di Bassano e Formaggio Piave Doc, Alessandro Martini del Consorzio Marca Treviso, Furio Bragagnolo di Pasta Zara, Cesare De Stefano dell’Osteria senza oste e altri ancora.

A contendersi il titolo, in una seria ma non seriosa disfida ci saranno oltre 30 produttori da tutto il Veneto. Negli scorsi anni, la gara era stata vinta da Luciano Ceccato di Riese Pio X nel 2018, dai The Kings of Matcha di Montebelluna nel 2019 e da Pierluigi De Meneghi di Spresiano nel 2020.

Infine, una nota di costume: la data della festa non è casuale, ma ricorre il giorno di sant’Antonio abate, monaco eremita egiziano e patrono dei macellai e salumai, dei contadini e degli allevatori, oltre che protettore degli animali domestici. In questa giornata, tradizionalmente non si macellava alcun tipo di animale. La Festa, che conferma Riese Pio X come capitale veneta del maiale, si ripropone come punto di riferimento per un prodotto che sta riacquistando sempre più prepotentemente la dignità gastronomica che gli spetta, un capolavoro che nobilita le parti più umili del maiale.

 


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Leonardo Sernagiotto

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