ROMANO È CAVALIERE
Onoreficenza per meriti di lavoro a Romano Marchesin
PIEVE DI SOLIGO - Romano Marchesin, con l’attestato di Cavaliere del lavoro della Repubblica Italiana, onorificenza conferitagli in considerazione di particolari benemerenze, posa fiero e contento davanti alla macchina fotografica.
“Beh sì – dichiara il pievigino Marchesin – stavolta sono stato fortunato, grazie anche all’amico Vittorio Cason che ha segnalato la mia vicenda lavorativa”. Chissà quante ne ha viste in 86 anni di vita, con più di quaranta di lavoro, sette dei quali emigrante stagionale nel Canton Ticino in Svizzera. “Qualche boccone amaro l’ho dovuto ingoiare – afferma –, come tutti d’altronde. Il lavoro del muratore è duro, farlo in proprio comporta ancora maggiori preoccupazioni. Ma costruire case-cose che restano dà grosse soddisfazioni”.
Marchesin ha iniziato a lavorare presto, a 12 anni, seguendo le orme degli zii: manovale-apprendista, fra muratori e capomastri severi. Via via, così per anni, fino alla decisione di mettersi in proprio con un’impresa edile. Poi a malincuore la pensione, passando – felice per quella scelta – il testimone al figlio. In mezzo c’è la partecipazione di Marchesin a tante costruzioni, dalle fondamenta del campanile del duomo di Pieve di Soligo, gettate insieme con altri cinque pievigini e che ricorda con una certa emozione, alla realizzazione della Zoppas Grandi Cucine di Conegliano.
“Se non fosse per l’età e per qualche acciacco – confessa Marchesin –, per la passione e il desiderio di tramandare la mia esperienza ai giovani lavorerei ancora”.
Cirillo Lorenzetto