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28 marzo 2024

Cronaca

Salvini: "Censiremo i rom", poi fa dietrofront: "Non è nostra intenzione schedare"

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Salvini:

Fanno discutere le parole del vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ai microfoni di Telelombardia ha spiegato di aver predisposto "una ricognizione sulla situazione rom in giro per l'Italia per vedere chi come e quanti".

 

IL DIETROFRONT - Parole che sono bastate a sollevare un polverone di polemiche, tanto che lo stesso ministro ha poi dovuto precisare: "Non è nostra intenzione schedare o prendere le impronte digitali a nessuno, il nostro obiettivo è una ricognizione della situazione dei campi rom. Intendiamo tutelare prima di tutto migliaia di bambini ai quali non è permesso frequentare la scuola regolarmente perché si preferisce introdurli alla delinquenza. Vogliamo anche controllare come vengono spesi i milioni di euro che arrivano dai fondi europei". La retromarcia di Salvini ha avuto l'approvazione del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio: "Mi fa piacere che Salvini abbia smentito qualsiasi ipotesi di censimento, registrazione o schedatura degli immigrati perché se una cosa non è costituzionale non si può fare' - ha commentato il leader pentastellato -. Dopo di che gli italiani sono la nostra priorità. Va bene occuparsi di tutti i problemi dell'immigrazione ma occupiamoci anche di tanti italiani che non hanno da mangiare''.

 

LA REAZIONE DELL'OPPOSIZIONE - Di fronte alle dichiarazioni di Salvini, l'opposizione non è rimasta alla finestra. Per il Pd, "le parole sono pietre e il 'dossier Rom' di Salvini è agghiacciante, ricorda politiche di stampo nazista" ha sottolineato il senatore dem Edoardo Patriarca. Sulla stessa lunghezza d'onda Teresa Bellonova: "Vi rendete conto? - ha commentato -. Tra un po' arriveremo alla difesa della razza italiana. Lui è quello che difendeva la Costituzione". Ettore Rosato, invece, ha definito il censimento annunciato da Salvini "volgare e demagogico". "L'importante è fomentare odio e creare il nemico - gli ha fatto eco il capogruppo di Liberi e uguali a Montecitorio, Federico Fornaro - Invece di fare il ministro dell'Interni Salvini rispolvera la vecchia e cara propaganda anti rom facendo di tutta un'erba un fascio". "Ieri i rifugiati, oggi i rom, domani le pistole per tutti - ha twittato invece l'ex premier Paolo Gentiloni -. Quanto è faticoso essere cattivo". Laura Boldrini di Leu, ha parlato invece di "bestialità quotidiana". Salvini sta trasformando i telegiornali in film horror - ha detto l'ex presidente della Camera -. Ogni giorno parole grosse e bestialità contro i più deboli. Poi ci lamentiamo del bullismo: ma cosa insegna Salvini ai nostri figli e alle nostre figlie? Lui è un #bulloistituzionale".

 

LA COMUNITA' ROM - Per l'attivista di origine serba Dijana Pavlovic, portavoce dell'Alleanza Romanì, la proposta di Salvini è invece "illegittima" . "La gente pensa che siamo un milione, in realtà le stime parlano di 130.000 rom e sinti che vivono in Italia - ha spiegato all'Adnkronos -. Più della metà, circa 80.000, sono cittadini italiani. E comunque se Salvini e il suo governo ci vogliono riconoscere come minoranza storico-linguistica, visto che siamo l'unica minoranza non riconosciuta in Italia, allora d'accordo: al momento del censimento della popolazione, possiamo autodichiararci rom e sinti e lui potrebbe sapere quanti siamo e dove viviamo. Ma che ci sia la Polizia che vada in giro a fare un censimento su base etnica, è illegittimo". "I cittadini italiani sono italiani, a meno che non ci fa un esame del sangue - ha aggiunto Pavlovic, sorridendo -, quindi di che censimento stiamo parlando? Il resto dei rom e sinti presenti in Italia sono cittadini europei, romeni soprattutto".

 

UCEI - Dello stesso tenore le parole dell'Ucei, la Giunta dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, per la quale "l'annuncio di Salvini preoccupa e risveglia ricordi di leggi e misure razziste di appena 80 anni fa e tristemente sempre più dimenticati". "Non c'è ricerca del consenso, non c'è ansia di ordine pubblico che giustifichi la proposta inquietante di enucleare specifiche categorie sociali di cittadini, di censirli e di sottoporli a speciali politiche di sicurezza solo a loro riservate".

 


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