VITTORIO VENETO -  Tra pochi giorni parte la Festa Settembrina a San Michele Salsa ed ho pensato che oltre ad apparecchiare per le rinomate grigliate al Patronato sarebbe stato doveroso dare un po’ di decoro al vicino tempietto di San Gottardo che da molti anni è vandalizzato dai graffitari ed è escluso da qualsiasi attenzione, tutela, manutenzione da parte di Comune e Curia. La chiesetta risale al 1420, forse c’era anche prima in altra forma, ed essa a sua volta si trova dove si alzava una antica rocca facente parte del sistema difensivo cenedese.

Dal 1435 segnava il confine tra Ceneda e Serravalle, che scendeva dalla cresta del Monte Altare fino al Meschio per l’attuale via Carducci. Dunque tale manufatto ha un valore storico, devozionale, identitario molto alti. Nonostante questo si lascia che esso vada a ramengo. Ne deriva che non solo viene umiliato l’amor proprio di quei vittoriesi che vogliono bene alla loro città ma si offre pure ai foresti che passan di là, ad esempio per le molte marce od escursioni, uno spettacolo ripugnante, da sottocultura iconoclasta. Aggiungiamo che saremmo pure nella buffer zone del Patrimonio Unesco e se questo è il modo di autopromuoverci allora è meglio che ‘ndén a scònderse. Per ridipingere i muri bisognerebbe che le autorità attivassero l’iter presso la Soprintendenza; che poi la spesa del colore è irrisoria e magari finanziabile con colletta dei Salsaioli and Friends.

Per spazzare la scalinata, che era in condizioni pietose, ho pensato che non avrei infranto alcuna legge, al massimo avrei rischiato un colpo di calore, se lo avessi fatto io; a 30 ° all’ombra, in pieno giorno ed ora pure autodenunciandomi. Attendo di conoscere per quest’opera di spazzamento la sentenza ed il destino che mi riguardano, lassù dalle Alte Sfere.

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