Sdegno a Montebelluna, Toaldo critica la sorella di Giulia su Facebook
In città l'attenzione è alta sul tema femminicidio dopo l’assassinio nel 2013 delle 23enne Denise Morello
MONTEBELLUNA – Il presidente del consiglio comunale di Montebelluna, Michele Toaldo, ci ricasca e sui social posta un commento che ha suscitato sdegno in molti montebellunesi. «Il silenzio, in questi momenti, sarebbe stato meglio. Ogni parola in più è fuori luogo. Soprattutto da una famigliare»: così Toaldo commenta un titolo di giornale che riporta le parole di Elena Cecchettin, sorella di Giulia, la ragazza assassinata brutalmente, omicidio per il quale è indagato l’ex fidanzato Filippo Turetta. A dire il vero Toaldo non è nuovo a dichiarazioni fuori luogo sui social, malgrado il suo ruolo istituzionale imponga un contegno diverso.
Le reazioni non hanno tardato ad arrivare e se qualche fans di Toaldo concorda con la sua dichiarazione altri viceversa commentano con severità: «… è fuori luogo commentare lo sfogo di una ragazza a cui un bravo ragazzo, di buona famiglia, che non è arrivato con il barcone etc etc ha ammazzato la sorella e l’ha buttata giù per un burrone – scrive una signora indignata -. Di preciso cosa è che le dà fastidio il fatto che il ragazzo non sia un nero o il fatto che la ragazza abbia parlato di società patriarcale? Sa che c’è? Qualche volta bisognerebbe tacere soprattutto se si ricoprono ruoli pubblici. Spero che qualcuno le chieda conto, proprio per il ruolo che ricopre, di questo gratuito e strumentale attacco a questa ragazza».
A prescindere da come si giudichi l’uscita di Toaldo pare palese che sia quanto meno contraddittoria perché, se come scrive “Il silenzio, in questi momenti, sarebbe stato meglio. Ogni parola in più è fuori luogo”, non è dato capire perché lui senta l’esigenza di fare commenti, giudicando e “rompendo il silenzio”. Sulla tragedia che ha colpito la famiglia Cecchettin interviene anche la consigliera comunale Fernanda Favotto ma con un approccio diverso: «Fate rumore, no silenzio! Fatevi sentire, giovani! Il silenzio per Giulia, ma il rumore per la società, per le menti, per chi pensa non ci sia speranza per il mondo che vi stiamo offrendo. Fatevi sentire e fate sentire il vostro "basta, c'è un mondo migliore e noi ne faremo parte"! E scusateci».
Probabilmente in una città come Montebelluna che ha già ha già vissuto il dramma del femminicidio con l’assassinio nel 2013 delle 23enne Denise Morello, da un esponente dell’amministrazione comunale, ci si sarebbe aspettato affermazioni dai contenuti diversi. «Mai mi sarei aspettata che un partito politico si mettesse a far polemica con la sorella di una morta ammazzata»: è uno dei commenti che si legge sotto il post di Toaldo, da chi lo contesta, lasciando intuire che forse alcuni esponenti della Lega non sia andata giù che la sorella di Giulia abbia risposto con sdegno alle affermazioni del loro leader Salvini che ha dubitato della colpevolezza di Turetta.
Nei giorni scorsi sulla vicenda era già intervenuto il consigliere leghista della Regione Veneto, Stefano Valdegamberi usando un linguaggio a dir poco sconcertante ed esprimendo concetti tutt’altro che condivisibili nei confronti della sorella di Giulia. Come se Elena Cecchettin, a fronte della tragedia che sta vivendo la sua famiglia, non avesse il pieno diritto di dire la sua, di gridare la sua rabbia, di urlare il suo dolore per lo strazio che le è stato inferto, ma soprattutto di chiedere a gran voce da dove arrivi la brutalità e l’arroganza di chi le ha strappato l’affetto dell’amata sorella.
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