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10 novembre 2024

Lavoro

Sedia per ufficio: come scegliere quella migliore per le proprie esigenze

| Leonardo Segat |

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| Leonardo Segat |

Sedia per ufficio: come scegliere quella migliore per le proprie esigenze

Gli addetti ai lavori sostengono che la migliore sedia per ufficio non esiste: tanti fattori, da chi la usa a per quanto tempo e per svolgere che tipologie di mansioni, rendono infatti ciascuna seduta più o meno indicata in una circostanza o nell’altra. A rendere se possibile ancora più complessa la scelta contribuisce il vasto assortimento di sedie e poltrone da ufficio che si trova ormai in qualunque negozio o sito specializzato in arredo ufficio. Qualche regola generale per scegliere bene la sedia per la scrivania, però, c’è e vale la pena tenerla in considerazione, tanto più che trascorrere molte ore seduti in una posizione scorretta o scomoda può avere effetti deleteri sulla salute aumentando come fa il rischio di soffrire di mal di schiena, dolori e tensioni al collo o a carico di altre articolazioni e in qualche caso persino di problemi circolatori.

Dalla tipologia ai materiali: come scegliere la sedia da scrivania giusta


Il primo aspetto da considerare è che sedie e sedute da ufficio non sono tutte della stessa tipologia: le poltrone direzionali hanno in genere un design più raffinato e importante che le rende particolarmente adatte agli ambienti di rappresentanza come le sale riunioni e le sale conferenze; per stare seduti alla scrivania ogni giorno, per le classiche otto ore consecutive, meglio optare per delle sedie operative che sono in genere più ergonomiche e confortevoli; sedie funzionali come la sedia svedese o la sgabello a sella sono la soluzione migliore per chi già soffre di schiena o ha problemi di postura o quando si devono compiere azioni specifiche al tavolo di lavoro come disegnare o maneggiare macchinari di diversa natura. L’elenco di possibili sedute da scrivania non si esaurisce qui: sedie da gaming e ball chair, per esempio, sono alternative sempre più in voga.

Tipologia a parte, a fare di una sedia da scrivania una buona sedia da scrivania è la possibilità di regolarla in maniera di volta in volta diversa e tenendo conto delle necessità di chi la utilizza. Tradizionalmente sono regolabili
- la seduta, sia in altezza e sia in qualche caso in profondità;
- l’inclinazione dello schienale, soprattutto se non è uno schienale mobile e che segue naturalmente i movimenti di chi utilizza la sedia da scrivania;
- la posizione di braccioli e poggiatesta, se presenti.

Un’idea di come farlo viene dalle norme sulla sicurezza sul lavoro, soprattutto quelle riferite a chi trascorre diverse ore davanti ai terminali video: il principio di base è che lo schermo del PC deve trovarsi alla stessa altezza degli occhi, i gomiti devono avere un adeguato sostegno e i piedi devono toccare terra o un apposito poggiapiedi.

Sedie da scrivania diverse possono, del resto, essere equipaggiate in maniera differente: tra gli accessori più utili c’è senza dubbio il cuscino lombare che assicura un giusto sostegno alla colonna vertebrale e di scaricare, cioè, meglio il peso anche da seduti. Altri cuscini e imbottiture assicurano soprattutto un maggiore comfort mentre si usa la sedia o, più raramente, hanno un valore estetico.
Lo stesso vale per tessuti e finiture o, almeno, si dovrebbero scegliere anche i materiali della sedia da scrivania tendendo conto soprattutto di quanto risultano comodi e confortevoli. Meglio preferire, se questo è l’obiettivo, materiali traspiranti come il mesh (tela + rete) che risultano anche più facili da lavare.

 


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