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29 luglio 2024

Italia

Sentenza Ruby scuote la politica. Berlusconi: "Vogliono eliminarmi ma resisterò"

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

Sentenza Ruby scuote la politica. Berlusconi:

ROMA - "Ero veramente convinto che mi assolvessero perché nei fatti non c'era davvero nessuna possibilita' di condannarmi. E invece è stata emessa una sentenza incredibile, di una violenza mai vista né sentita prima, per cercare di eliminarmi dalla vita politica di questo Paese". Così Silvio Berlusconi commenta sentenza di condanna emessa oggi dal tribubale di Milano. "Non è soltanto una pagina di malagiustizia - attacca il Cavaliere - è un'offesa a tutti quegli italiani che hanno creduto in me e hanno avuto fiducia nel mio impegno per il Paese. Ma io, ancora una volta, intendo resistere a questa persecuzione perché sono assolutamente innocente e non voglio in nessun modo abbandonare la mia battaglia per fare dell'Italia un Paese davvero libero e giusto''

Il verdetto pronunciato dalla quarta sezione del tribunale di Milano scuote la politica. Nettissima la presa di posizione del vicepresidente del Consiglio e segretario del Pdl Angelino Alfano che parla di ''una sentenza contraria al comune senso di giustizia" ed esprime al Cavaliere "la più profonda amarezza e l'immenso dolore di tutto il Popolo della libertà" invitandolo a "tenere duro".

Un secco "non commento le sentenze", arriva invece dal ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, mentre molti esponenti del governo rassicurano sulla tenuta dell'esecutivo. "Questo governo - afferma il ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo- è voluto proprio da Silvio Berlusconi e se questo governo c'è è perché ha voluto che il centrodestra fosse alleato con una parte del centrosinistra nell'interesse dell'Italia, in un momento di emergenza per l'Italia". Tuttavia De Girolamo non rinuncia a una stoccata: "Desta meraviglia che dopo tanti anni qualcuno tenti di eliminare l'avversario per vie giudiziarie e non attraverso le urne, d'altra parte con le urne non ci sono mai riusciti, forse proveranno con i processi".

"Noi continuiamo a lavorare, i magistrati fanno il loro lavoro noi facciamo il nostro", dice il ministro degli Affari Regionali Graziano Del Rio. Che sulle possibili ripercussioni sul governo non si sbilancia: "Lo decideranno loro, penso che noi dobbiamo continuare a lavorare serenamente, dopo vedremo".

Toni aspri arrivano intanto dai parlamentari del Pdl. Di "una sentenza da Tribunale Speciale che mette in evidenza l'esistenza di un'operazione in corso a Milano volta non solo a criminalizzare Berlusconi ma anche, se possibile, a buttare per aria il quadro politico esistente", parla Fabrizio Cicchitto. Mentre "allibito dalle modalità del giudizio e dalla abnorme sentenza dei giudici di Milano" si dice Maurizio Gasparri per il quale "a colpi di sentenza si vorrebbe demolire un nemico. Ma noi non potremo di certo subire inerti un tale tentativo di massacro". Durissimo il presidente dei deputati del Pdl, Renato Brunetta: "Quello contro il presidente del Popolo della libertà, Silvio Berlusconi, è un atto eversivo dei principi di legalità e del buon senso, sproporzionato e inaccettabile - attacca - messo in piedi da una parte della magistratura, ormai apertamente e sfacciatamente politicizzata''.

E se il Pd in una nota fa sapere di "prendere atto della sentenza" e "come sempre, esprime rispetto per le decisioni, di qualunque segno siano, che la magistratura prende nella propria autonomia", Ettore Rosato, esponente dell'Ufficio di Presidenza del Gruppo Pd alla Camera replica agli attacchi: "Fabrizio Cicchitto dica se il Pdl vuole far saltare il quadro politico e minare il governo Letta ma non chiami in causa la sentenza Ruby. Gli ricordiamo che in Italia esiste la divisione dei poteri e che la magistratura è indipendenza. Il suo richiamo ai tribunali speciali è gravissimo, del tutto inopportuno ed eversivo".

Pur ribadendo che "il nostro avversario debba essere sconfitto con la politica", a chiedere un passo indietro di Berlusconi è Nichi Vendola. "Questa sentenza - afferma - è un carico di ombre veramente pesante, non c'è un posto al mondo in cui si può rimanere leader nella politica con un ombra così pesante. Per questo Berlusconi farebbe bene a liberare il campo''.

Mentre il Movimento 5 Stelle ripropone la questione dell'ineleggibilità. ''In uno Stato di diritto, le sentenze vanno rispettate e applicate. Berlusconi, ne tragga le dovute conseguenze e risparmi al Paese inutili 'barricate'", cheide il capogruppo al Senato Nicola Morra. "Confermiamo - aggiunge - che il Movimento 5 Stelle al di là delle sentenze odierne e recenti, porrà il tema della sua ineleggibilità dal prossimo 9 luglio nella Giunta per le elezioni del Senato. Il Pd non offra salvacondotti''.

 



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