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05 ottobre 2024

Treviso

Sequestra madre e figlio di 5 anni, arrestato dopo fuga di 100 chilometri

Vasta 'caccia' dei carabinieri in Veneto e in Trentino. Il sequestratore residente nel trevigiano

| Isabella Loschi |

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carabinieri

TRENTO - I carabinieri di vari comandi del Veneto venerdì 5 luglio hanno liberato a Grigno (Trento) una donna di 26 anni e suo figlio di 5 anni che erano stati sequestrati da un albanese che è stato arrestato per i reati di sequestro di persona, rapina aggravata, minaccia aggravata, violenza privata e violazione del provvedimento di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, commessi in danno di una donna connazionale 26enne della provincia di Padova. L'intervento ha visto impegnati i militari dei Comandi Provinciali di Padova, Treviso, Vicenza e Trento che si sono attivati dopo l'allarme lanciato ieri dal marito della donna. Secondo quanto si è appreso, l'indagato, 33 anni, residente nel trevigiano, ha intercettato a Borgoricco (Padova), la donna che stava accompagnando in auto il figlio alla scuola dell'infanzia, e con la minaccia di un coltello li ha costretti a fermarsi.

I fatti hanno avuto inizio attorno alle ore 08.30, in Borgoricco (PD), quando la vittima, a bordo della sua autovettura, mentre stava accompagnando il figlioletto di 5 anni alla scuola dell’infanzia, veniva raggiunta dall’indagato, il quale, sotto la minaccia di un coltello, benché destinatario di recente provvedimento cautelare del divieto di avvicinamento emesso dall’A.G. di Treviso per il reato di atti persecutori, costringeva la donna a fermarsi, si metteva alla guida del veicolo portando con sé il bambino e la madre, frattanto immobilizzata da alcune fascette in plastica alle caviglie.

Dopo circa mezz’ora, il marito della donna, allarmato dal mancato rientro a casa della moglie, allertava sull’utenza 112 i Carabinieri della Compagnia di Cittadella (PD), che immediatamente contattavano la signora, la quale, evidentemente minacciata dall’uomo, si trovava costretta a fornire risposte evasive al militare della Centrale Operativa. Percependo lo stato di apprensione della vittima, intuita la situazione in tutta la sua drammaticità, l’operatore diramava tempestivamente le ricerche dell’autovettura a bordo della quale si trovavano il rapitore, la donna e il bambino. Immediatamente, personale del Nucleo Investigativo di Padova e della Compagnia di Cittadella interveniva allertando tutte le pattuglie in circuito e si poneva alla ricerca dell’autovettura, che nel frattempo stava raggiungendo il vicino territorio ricompreso tra le province di Vicenza e Trento.

Attraverso l’attivazione di una capillare localizzazione tecnica autorizzata dalla Procura della Repubblica di Padova, che coordinava le ricerche, con il determinante ausilio dei numerosi sistemi di rilevazione targhe dislocati lungo le arterie stradali, i Carabinieri del Comando Provinciale di Padova, supportati dai colleghi dei Comandi Provinciali di Treviso, Vicenza e Trento, riuscivano a individuare il tragitto del veicolo, sempre condotto dall’uomo che, brandendo il coltello, teneva in ostaggio la donna e il bambino.

L’inseguimento è durato per quasi un centinaio di chilometri quando, nella zona di Grigno (TN), l’articolato dispositivo predisposto dall’Arma riusciva a localizzare l’auto in fuga che veniva bloccata da un simultaneo intervento realizzato congiuntamente dai militari delle Compagnie di Bassano del Grappa (VI) e di Borgo Valsugana (TN). L’indagato veniva arrestato mentre la donna e il figlioletto, in forte shock emotivo - ma fortunatamente illesi - venivano messi in sicurezza. Condotto presso gli uffici della Compagnia Carabinieri di Borgo Valsugana (TN), al termine delle attività, l’arrestato veniva associato alla Casa Circondariale di Trento, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di quel capoluogo.

DIVIETO DI AVVICINAMENTO

Era destinatario di un recente provvedimento cautelare del divieto di avvicinamento per stalking, emesso dal Tribunale di Treviso, l'uomo che ha sequestrato per alcune ore madre e bambino a Borgoricco (Padova), fuggendo in auto per oltre 100 chilometri e venendo bloccato e arrestato in Trentino. I militari lo hanno tratto in arresto in flagranza per i reati di sequestro di persona, rapina aggravata, minaccia aggravata, violenza privata e violazione del provvedimento di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. E' stato il marito della donna, allarmato dal suo mancato rientro a casa, a chiamare il 112: i carabinieri di Cittadella (Padova) sono riusciti a mettersi in contatto con la 26enne la quale, minacciata dall'uomo, ha risposto in maniera evasiva facendo così scattare l'allarme alle varie centrali operative che si sono attivate nelle ricerche.
 


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