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17 luglio 2024

Treviso

Si finge funzionario del Comune di Treviso e chiede il rimborso dei contributi agli asili paritari: "Fate attenzione, è una truffa"

Cinque gli asili coinvolti in questo tentativo di truffa. I gestori hanno sporto denuncia alla polizia

| Isabella Loschi |

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asilo

TREVISO - “Buongiorno, sono un funzionario del comune di Treviso. La chiamo per chiederle di restituire una parte dei contributi che vi sono stati erogati erroneamente. Mi raccomando, faccia presto, perché ne va del posto di lavoro chi ha commesso l’errore. Grazie”. E’ questa la telefonata-truffa che mercoledì mattina le segreterie di alcune scuole dell’infanzia paritarie di Treviso hanno ricevuto con sbigottimento e preoccupazione. 

Ben cinque gli asili coinvolti in questo tentativo di truffa: l’asilo Cristo Re di Selvana, San Liberale, Fra’ Claudio, Benedetto XV di Sant’Antonino e Sacro Cuore di Pezzan di Carbonera. Informati dalle segreterie, i gestori, ovvero i parroci don Matteo Volpato, don Paolo Giacomazzo, don Paolo Pigozzo, don Roberto Maccatrozzo e don Luca Vialetto, hanno provveduto subito a denunciare l’accaduto alla polizia. Del fatto è stato informato anche il Comune di Treviso.

Non è la prima volta che ignoti, spacciandosi per funzionari comunali, telefonano alle segreterie delle scuole dell’infanzia paritarie per chiedere il rimborso di parte dei contributi ricevuti dal Comune. Tanto che la Fism di Treviso, allarmata, ha provveduto ad inviare a tutti i gestori delle scuole associate una comunicazione per metterle in allerta.
“Nel raccomandarvi la massima attenzione al riguardo, vi ricordiamo che in caso di errore nel riparto dei fondi (in quanto assegnati ma non spettanti), la comunicazione per la loro restituzione verrà effettuata dagli Enti preposti (Comuni, Regione, Miur) formalmente via Pec e non certo telefonicamente. A questo proposito i gestori che eventualmente ricevessero tali Pec sono invitati a trasmetterle alla scrivente Fism. Le scuole che riceveranno telefonate con tentativi di truffa sono invitate altresì a contattare le forze dell’ordine e a sporgere formale denuncia, tramite il legale rappresentante” si legge nella nota firmata dalla presidente Simonetta Rubinato.

Del caso di sta occupando l’autorità di Polizia, visto che uno degli addetti che hanno ricevuto la telefonata oggi, ha fornito anche il numero di telefono della chiamata in entrata. 


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