Il sommo poeta Dante diventa testimonial pubblicitario e icona pop: dall’olio alle macchine da scrivere
A Treviso manifesti della Collezione Salce in mostra per il Dantedì
| Isabella Loschi |
TREVISO - Dante, poeta dell’umanità intera e per ogni tempo. Irrompe nella pittura, nella scultura e nella musica e diventa persino testimonial pubblicitario di mille prodotti diversi. La Commedia è tradotta in pellicola. Lui, la sua vita, le sue opere diventano cartolinee si traducono in valori filatelici in tutto il mondo.
A Treviso, in occasione del Dantedì, il 25 marzo, al Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso di S. Gaetano (via Carlo Alberto 31), sarà inaugurata (ore 17) la mostra “Dante Icona Pop”, con pezzi assolutamente unici dei manifesti della Collezione Salce e iconografie dalla collezione Mazzocato. La vernice s’inserisce negli eventi organizzati per il Dantedì, da un’idea della Società Dante Alighieri – comitato di Treviso, che ha invitato la direttrice del museo, Elisabetta Pasqualin, a curare un percorso con le opere d’ispirazione dantesca selezionate tra i manifesti Salce.
Si potranno ammirare le pubblicità della macchina da scrivere Olivetti e il cartellone per il film “Dante nella vita e nei tempi suoi”. E poi l’olio Dante e un Dante incredibilmente a cranio aperto per una sedicente associazione di “simbologia psicografica” attiva alla fine dell’Ottocento.
Tra Ottocento e Novecento Dante divenne inesauribile risorsa pubblicitaria. Ha “sponsorizzato” di tutto. Dalle scarpe alle automobili, alle macchine da scrivere. Perfino una lametta Dante.
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, Vittorio Gassman leggeva Dante negli spot di Carosello per Perugina. Per la Magnesia San Pellegrino un Dante in versione inferno sconta il mal di pancia di una eccessiva libagione, attraversa il purgatorio dell’assunzione del lassativo, approda al paradiso di un ritrovato equilibrio, pronto ad una nuova abbuffata.
Dalla Collezione Mazzocato, invece, in mostra le figurine Liebig, le cartoline tratte dalla edizione della Divina Commedia del 1902 curata dalla Alinari e firmate dai maggiori artisti italiani, le cartoline edite dalla Sborgi di Firenze i cui disegnatori illustrarono, anche per il mercato estero, tutto il poema episodio per episodio.