Stadio dedicato a Arditi, il sindaco: 'Sono quelli del 1918'
"Per noi la storia degli Arditi finisce tra il 27 ed il 28 ottobre del 1918 quando, avanzando dall'Isola dei Morti, al centro del corso del fiume Piave, il 22/o reparto d'assalto liberò il paese"
MORIAGO DELLA BATTAGLIA - "Per noi la storia degli Arditi finisce tra il 27 ed il 28 ottobre del 1918 quando, avanzando dall'Isola dei Morti, al centro del corso del fiume Piave, il 22/o reparto d'assalto liberò il paese": è il punto che Giuseppe Tonello, sindaco da 14 anni di Moriago della Battaglia, comune di tremila abitanti sulla riva sinistra del Piave, intende rimarcare "a scanso di equivoci e pregiudizi" in seguito alla decisione di intitolare il nuovo stadio di calcio agli "Arditi d'Italia", avvenuta la scorsa settimana.
"Nessuna relazione con il fascismo - insiste Tonello - rispetto al quale la mia posizione è estremamente lontana". Il sindaco, che guida una giunta di centrodestra (una lista civica con qualche elemento della Lega), ricorda che la scelta dell'intitolazione risale ad una delibera del Consiglio comunale dello scorso dicembre.
Nessuna obiezione si registrò in quella sede, fa anche presente, dato che anche da un secolo la via principale del paese è intitolata agli Arditi e che in più parti del paese vi sono lapidi commemorative dedicate al reparto grazie al quale gli austriaci furono respinti alla conclusione della Grande guerra.
"Comprendo che in altre parti del paese questo nome riconduca alla memoria significati diversi - chiude Tonello - ma a Moriago nessuno ha dubbi che quando si parla di Arditi il discorso finisce con il 1918".