Stop a gite e ricevimenti genitori: parte dal "Duca" la protesta contro il governo
Nel mirino degli insegnanti l'aumento delle ore lavorative da 18 a 24 alla settimana, a parità di stipendio
| Mauro Favaro |
TREVISO – Stop alle gite e ai viaggi di istruzione. Ma non solo. Stop anche ai ricevimenti settimanali dei genitori e alle lezioni di recupero. Ancora. Niente più coordinamenti di classe e blocco totale di tutte le cosiddette attività aggiuntive, cioè extra rispetto alla consueta lezione frontale. Sono questi i punti contenuti nel documento approvato nell'assemblea dei docenti del “Duca degli Abruzzi” che si è riunta venerdì scorso.
Causa di tutto sono le nuove regole per il mondo della scuola inserite nella legge di stabilità dal governo Monti. A partire dall'aumento da 18 a 24 ore lavorative settimanali per gli insegnanti, senza che lo stipendio vada di pari passo. Ai professori del “Duca” le cose previste dal ministro Profumo non piacciono per nulla. E adesso hanno deciso di farlo sapere a tutti incrociando le braccia per bloccare tutte le attività non espressamente previste nei contratti. Una sorta di sciopero bianco, insomma.
“Di tagli e riduzioni nel mondo della scuola ne abbiamo già viste abbastanza
”
Parte così da via Caccianiga la serie di proteste già annunciata dai sindacati. “Vogliamo che tutto quello che riguarda la scuola sia stralciato dalla legge di stabilità: di tagli e riduzioni noi ne abbiamo già viste abbastanza – mette in chiaro Giuseppe Morgante, della Uil-Scuola – abbiamo già invitato tutti a rifiutare le attività aggiuntive e ora vedremo che altre iniziative intraprendere”. Nei prossimi giorni nelle scuole del trevigiano continueranno le assemblee sindacali per capire come muoversi per ottenere il massimo. Poi la parola passerà alla piazza.
“Nelle scuole della Finlandia, riconosciute da tutti come le migliori, si fanno meno ore di lezione frontale rispetto a noi, mentre se ne fanno di più solamente in alcuni paesi in via di sviluppo: vogliamo avvicinarci ai migliori o ai peggiori? – conclude duro Morgante – bisogna smetterla di pensare che un insegnanti lavori solo se sta dietro la cattedra. Perché non si considerano mai le ore di preparazione? Ora lo faremo capire noi”.