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03 settembre 2024

Treviso

Stop graduatoria case popolari: "Situazione preoccupante per centinaia di famiglie trevigiane”

Pelloni, capogruppo del Pd, ha depositato un’interrogazione: "Sindaco e assessore chiariscano quali risposte hanno intenzione di mettere in campo"

| Isabella Loschi |

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Stefano Pelloni

TREVISO - “Due dirigenti e altri dipendenti sono indagati dalla magistratura, il settore Casa è stato spostato all'interno del comando della polizia locale, le graduatorie sono bloccate da mesi: sindaco Conte ed assessore Tessarolo come pensano di affrontare i mesi che verranno? Quale strategia si offre per sbloccare la situazione? Non possiamo rimanere in attesa che le indagini della Procura della Repubblica che hanno coinvolto il settore si concludano, per chiarire quali strategie vogliamo mettere in campo per rispondere a questi urgenti bisogni”. Così interviene Stefano Pelloni, capogruppo del Pd, dopo la decisione del sindaco Conte di annullare e rifare al graduatoria per l’assegnazione degli alloggi popolari, alla luce dell’inchiesta da parte della Procura di Treviso che vede due dirigenti comunali del settore iscritti nel registro degli indagati.

Palloni ieri ho depositato un'interrogazione al presidente del consiglio Iannicelli e all’assessore al Sociale Tessarolo, affinché chiariscano quali risposte hanno intenzione di mettere in campo. “Quanti sono il numero degli sfratti previsti da oggi a giugno 2023, comprese le esecuzioni immobiliari? E quanti appartamenti ci sono a disposizione e quanti si prevede di sistemare? Cosa si pensa di fare con le persone in emergenza abitativa?”, chiede Pelloni. “La revoca delle graduatorie è la conferma che i problemi ci sono da mesi, e non sono stati affrontati. Ma non possiamo aspettare e sperare che i problemi si risolvano da soli. La situazione sta diventando davvero preoccupante per centinaia di famiglie trevigiane”.

“Revocare la graduatoria di assegnazione degli alloggi popolari è una misura grave perché comporterà ulteriori attese, nell’ordine dei mesi. visto che si “riparte” da un nuovo bando che va predisposto e reso pubblico garantendo ai cittadini i tempi necessari per la partecipazione”, attacca Luigi Calesso di Coalizione Civica per Treviso. “Saranno poi necessari ulteriori tempi per la formazione delle graduatorie. E tutto questo accade mentre l’emergenza casa è sempre più grave, aumenta il numero dei trevigiani sotto sfratto e l’amministrazione comunale, anche dopo la modesta “apertura dei cordoni” da parte della Regione, è in grado di assegnare (forse) una decina di alloggi per l’emergenza abitativa, a fronte di 173 richieste”.

Per Calesso “le motivazioni che hanno portato l’amministrazione a questa scelta devono essere trattate in consiglio comunale. Se si ritiene che la trattazione dell’argomento presenti degli aspetti di riservatezza che non consentono lo svolgimento di una riunione pubblica, si proceda pure con una seduta a porte chiuse”.

 

 

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