TAGLI ALLA CULTURA, COMPAGNIA TEATRALE VENDE CAVALLO DI SCENA
Anagoor dovrà abbandonare il progetto “Jeug”: questo fine settimana le ultime repliche
Castelfranco/San Zenone – Pioggia dovrà essere venduta. La cavalla di Anagoor, la nota compagnia teatrale d’avanguardia di Castelfranco, non può più essere mantenuta dagli attori.
Anagoor, proprio grazie allo spettacolo “Jeug”, che vede come protagonista la splendida cavalla e la bella attrice Anna Bragagnolo, negli ultimi anni si era guadagnata elogi e recensioni positive in tutta Italia.
Del resto “Jeug” è uno spettacolo unico, dove uomo e animale entrano in simbiosi e che ogni volta riserva sorprese, proprio perché l’attore protagonista è un animale.
Un'immagine dello spettacolo di Anagoor destinato a non essere più riproposto
Purtroppo, però, è destinato a non essere più riproposto: avrebbe dovuto partecipare al Festival Danae di Milano garantendo linfa e sostentamento ad Anagoor, ma degli improvvisi tagli al budget hanno comportato l’eliminazione di alcuni spettacoli, tra cui “Jeug”.
«Avremo dovuto portare lo spettacolo al Festival Danae di Milano – spiegano da Anagoor -, ma ci sono stati dei tagli ed hanno dovuto eliminare alcune date. Questo ha avuto una ricaduta immediata nel nostro lavoro. E ora l’investimento economico ai fini delle performance per noi risulta insostenibile».
In altre parole l’incanto è destinato a spezzarsi e Pioggia dovrebbe essere venduta. Probabilmente rimarrà al maneggio di San Zenone dove è rimasta sinora e dove attori e sceneggiatori della compagnia teatrale pagavano una pensione, anche se non sarà più di loro proprietà: «A malincuore siamo costretti a calare il sipario su un’avventura teatrale indimenticabile – affermano da Anagoor -. Desideriamo ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la crescita di questa insolita creazione teatrale».
Questo fine settimana, ci saranno gli ultimi due repliche dello spettacolo: 24 e 25 aprile, è in programma “Jeug – last call”. Appuntamento entrambe le sere alle 21 al centro Equestre Prato Verde di San Zenone degli Ezzelini.
Matteo Ceron