Tra l'Antologia di Spoon River e il neorealismo italiano. Il premio Mazzotti Juniores svela nuovi talenti
Quattro dei sei studenti vincitori sono vittoriesi del liceo artistico Munari
| Lieta Zanatta |
Su quella lapide, sotto quella foto, è inciso il nome di Nani da Stabiuzzo. Faceva il cocchiere per i Mattiuzzo. Poco più in là, c'è il nome di Armando, che faceva il lampionaio. Vicino, Graziano, spazzacamino. E poi Vicenzo, che impagliava sedie. E dopo ancora altri.
Sono i personaggi de Sulla linea di Spoon River, il racconto vincitore della sezione letteraria del Premio Juniores Giuseppe Mazzotti, scritto da Arianna Luison, della classe V C del Liceo artistico statale “Munari” di Vittorio Veneto. Un lavoro sul mondo dell'artigianato di ieri che prende spunto nientemeno che dall'Antologia di Egdar Lee Master, uno dei capolavori della poetica della letteratura americana del secolo scorso. Un libro che esisteva in tutte le piccole biblioteche personali dei ragazzi di 50 anni fa, non in quelle di oggi se non qualche eccezione.
“Mio fratello aveva vinto questa Antologia a un premio di poesia – spiega Arianna – e così ho avuto modo di leggerlo. La comunità di un villaggio sulle rive di un fiume, che viene evocata dalla lettura delle lapidi del cimitero, mi ha molto coinvolta. E' stato lo spunto che mi ha permesso di dare voce alle persone che non ce l'hanno più raccontando storie passate, così come le storie delle attività artigiane”.
Diciamo che questa è una delle volte in cui le versioni Juniores riservano delle piacevoli rivelazioni, più dei premi letterari veri e propri, per via di ragazzi che si cimentano in lavori di scrittura notevoli e sorprendentemente originali.
Il racconto di Arianna e i lavori dei ragazzi vincitori delle sezioni letteraria e video della XIII edizione del Premio Giuseppe Mazzotti Juniores, sono stati presentati sabato scorso al Museo di Santa Caterina. E' stata intanto una sorpresa vedere che dei sei vincitori, quattro ragazzi provengono dalla stessa scuola. La sezione video ha fatto l'en plein con gli studenti del liceo artistico Munari di Vittorio Veneto. E' stato uno stupore anche per la giuria, che ha esaminato i lavori in formato anonimo. Evidentemente il Munari è un incubatore di talenti dell'immagine e della parola.
Altra bella novità è che quest'anno, grazie alla disponibilità della rivista “Le Alpi Venete” del Club Alpino Italiano, è stato stampato un agile libretto dove leggere i lavori dei ragazzi, mentre i filmati della sezione video si potranno guardare direttamente sul sito www.premiomazzotti.it.
Ecco gli altri vincitori.
Il secondo posto per la sezione letteraria è stato di Ilaria Cattai, della IV M del Corso Sistema Moda dell'Istituto “Mattei” di San Donà di Piave, con Jus Suum unicuique tribuit, che mette a confronto il modo di lavorare del sarto della fine del secolo scorso con quello di oggi, gestito al computer.
Terzo posto a Federico Dal Bo, della IV D del liceo scientifico “Marconi” di Conegliano, con il racconto Il liutaio dove, ai piedi del Monte Grappa, alcuni accordi musicali portano il visitatore al laboratorio di un costruttore di chitarre.
La sezione Video, tutta vinta dai ragazzi del Munari, ha colpito la giuria per alcuni lavori che riprendono alcuni spunti dallo stile del neorealismo italiano.
La videomaker vincitrice è stata Paola Biz, della IV D, con Tipografia, un filmato sul lavoro di un artigiano che continua a lavorare con i caratteri mobili della stampa, l'antico sapere trasmesso dal tempo di Gutenberg.
Secondo classificato è Giovanni La Tempa della V C, con un filmato su Il liutaio: il fascino di un lavoro dal sapore antico, che parla di una passione per la musica che ha portato a cimentarsi nel lavoro del legno per costruire gli strumenti a corda.
Terzo posto per Vanesca Cescon, anche lei della V C, per un lavoro su Mario Maccari calzolaio. Un'arte da riscoprire, un filmato senza parole, che ha lasciato parlare i gesti.
Menzioni speciali a Gabriele Cecchin con L'artigiano di Venezia dell'Itis Severi di Padova, Marco Michielan, Manuel Doglio e Pietro Dalla Torre, tutti autori di The wooden Circle (Il circolo del legno), scuola IISS Mattei di Fossalta di Piave; Alberto Pivetta, Sabrina Pizzolo, Sebastian Quispe, Filippo Mogno e Matteo Drago con La storia degli artigiani, sempre del Mattei di Fossalta.
In totale, i lavori presentati sono stati 28, 15 per la parte letteraria e 13 per i video.
Antonio Beltrame, segretario del premio Mazzotti, ha già annunciato il tema per la XIV edizione, che si rifà alla sezione Esplorazione e viaggi della terna dell'edizione del 2021, che, novità, verrà estesa a tutte le scuole secondarie di secondo grado del territorio nazionale oltre a quelle di lingua italiana di Croazia e Slovenia. Si chiede agli studenti di riflettere su una frase del grande alpinista Walter Bonatti.
“Parlare di conquista e di esplorazione, così com’erano in passato, fa un po’ sorridere oggi, con il grande occhio della tecnica che vede e provvede a tutto. Il mondo si è molto ridotto e per lo più addomesticato: sappiamo ormai tutto e tutto possiamo. Una ragione in più per invertire la marcia verso i grandi spazi che sono in noi, e che rappresentano le ultime immense estensioni libere e sconosciute della Terra. Questa, non c’è dubbio, è avventura”.
Insomma, commentano gli organizzatori del premio, “il grande esploratore non fa lunghi viaggi ma grandi scoperte, e sa trovare e raccontare un continente ignoto ricco di emozioni, avventurandosi nel piccolo mondo che lo circonda”.
I lavori degli studenti che intendono partecipare alla nuova edizione devono pervenire alla segreteria del premio entro il 30 aprile 2021.
Info: Segreteria del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”, tel. 0422 855609 – fax 0422 802070; e-mail info@premiomazzotti.it; www.premiomazzotti.it