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17 luglio 2024

Treviso

Treviso, ancora baby gang in centro: "Al nuovo "modello sociale” di Conte, il ministro Nordio risponde con la linea dura"

Coalizione Civica attacca il Ministro della giustizia

| Isabella Loschi |

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controlli Treviso

TREVISO - Ennesimo episodio di baby gang nel quadrante del centro tra piazza Borsa, via Zorzetto e via Fiumicelli. Nelle scorse settimane un ragazzino è entrato al supermercato Pam di via Zorzetto con una pistola giocattolo; mentre l’altra sera un gruppo di ragazzini alterati dall’alcol, che bivaccava davanti all’ingresso di un condominio, ha minacciato una residente di via Collalto che voleva solo entrare a casa sua. Proprio sabato pomeriggio in centro sono scattati controlli delle forze dell’ordine che hanno blindato il quadrante della città per prevenire eventuali episodi di violenza. Ma il problema rimane. Ora si apre la discussione politica su come arginare il fenomeno alla luce anche della stretta del governo con il “decreto Caivano” contro i baby criminali.

“Rispetto al fenomeno delle “baby gang” il sindaco Conte all'inizio di marzo ha inviato una una lettera al governo in cui invocava un improbabile “nuovo modello di ispirazione” per i ragazzi, mentre A distanza di quasi sei mesi dalla ampollosa missiva del sindaco gli 8 ministri destinatari della lettera non risultano avervi dato risposta - sottolinea Luigi Calesso di Coalizione Civica - Il governo, però si è fatto sentire con il “decreto Caivano” che, con buona pace del “nuovo modello di ispirazione” del sindaco affronta un solo corno della questione, quello della repressione ponendo mano alla carcerazione e al Daspo, per inasprire i termini di utilizzo dell’uno e dell’altro.

"L’inasprimento delle pene non tiene conto del fatto che, soprattutto per i più giovani, le carceri italiane sono delle vere e proprie “università del crimine” e, infatti, nessuna misura viene prevista per rafforzare la funzione rieducativa della pena. Da un lato si arriva addirittura a prevedere il “Daspo da scuola” e dall’altro si puniscono con la reclusione i genitori dei ragazzi che non vanno a scuola. E, di fronte, a questa palese contraddizione del contenuto della sua lettera ai ministri il sindaco che cosa fa ? Spallucce. Non dimentica certo di “contestare” (amabilmente) al ministro Nordio che Treviso è una città sicura, in cui certe cose avvengono solo durante il fine settimana. Ma non si sogna neppure di contestare il contenuto di un decreto che contiene misure assolutamente inconciliabili con la sua, pur confusa e contraddittoria, idea del “nuovo modello di ispirazione” per i giovani”.

 

 

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