Un anniversario di matrimonio da record. I 65 anni di vita in comune di Diana Taboga e Luigi Malossi
La storia e i segreti per arrivare a festeggiare le nozze di pietra
| Lieta Zanatta |
PORDENONE - Chissà qual è il segreto di un matrimonio che dura da oltre 65 anni. Di questi tempi poi, dove tra separazioni e divorzi finisce l'unione di una coppia su due.
Bisogna chiederlo a Diana Taboga e Luigi Malossi, che hanno raggiunto l'invidiabile traguardo delle nozze di pietra proprio il primo di aprile. Un anniversario che possono festeggiare con i parenti e gli amici solo ora che il Friuli è entrato in fascia bianca dal 31 maggio.
Classe 1929 lei, del 1924 lui, vivono dagli anni '50 a Pordenone dove, grazie anche al Rotary Club, hanno accompagnato la crescita della città, impegnati nel campo professionale e sociale, con molta attenzione nei confronti del prossimo.
Si conoscono tramite una cugina negli anni '52 e '53 del secolo scorso a Udine, dove lei è impiegata all'Unione Farmacisti, mentre lui è un promettente dottore ortopedico.
«Mi ha colpita subito per il suo essere così spiritoso, la sua ironia, quel sense of humor che lo caratterizza tuttora» dice Diana ancora con trasporto ricordando la prima volta che lo ha visto, rammentando quella qualità, fare ridere e sorridere, che più di tutte colpisce degli uomini le donne.
Luigi veniva da Bologna, dove si era specializzato nel famoso Istituto ortopedico Rizzoli. A Udine era stato chiamato dall'allora professor Gherlinzoni che aveva appena aperto nell'ospedale cittadino proprio il reparto di ortopedia. Da lì a poco il fidanzamento e il matrimonio nel 1956. Negli anni a seguire Luigi lavora all'ospedale di Mestre, quindi in Svizzera e poi si ferma al Policlinico San Giorgio di Pordenone. Lei sempre a fianco, facendogli da segretaria, ma impegnandosi molto nel mondo del volontariato con il Rotary Club, fondando nel 1988, assieme ad altre signore, l'Inner Wheel Club di Pordenone e diventando anche presidente delle crocerossine della città.
Lavoro a parte, Luigi è un appassionato cultore della fotografia storica. Tanto che, dopo il terribile terremoto del 1976 in FVG, collabora alla ricostruzione del Duomo di Venzone mettendo a disposizione il suo ricco e particolareggiato archivio fotografico che documenta l'intera struttura.
Con Diana condivide la passione per la musica classica, di cui possiede una vasta e invidiabile collezione discografica. Lui è sempre stato uno sportivo: sciatore, nuotatore, ex-giocatore di golf, possiede la patente nautica. Ma neanche lei scherza. Alla splendida età di 91 anni, una partitina a golf ogni tanto se la fa, visto che con questa sua passione è stata tra i soci fondatori prima del Golf Club del Cansiglio, poi di Aviano e infine di Lignano. Tra loro è diventata un mito visto che otto anni fa ha fatto buca con un colpo solo da 123 metri! Diversi anni fa ha adottato una ragazza dandole il proprio cognome.
Ma come hanno fatto a “resistere” così tanto tempo assieme? «Ho subito per tutti questi anni!» esclama lui ironicamente. «Ci siamo voluti bene e ci siamo supportati a vicenda» asserisce pazientemente lei. E aggiunge. «Il supporto viene dai saldi principi morali che ci sono stati trasmessi dalle famiglie, una guida che ci ha permesso di arrivare a questo traguardo»
E come hanno passato le giornate in questo strano periodo di pandemia? «Ancora oggi leggiamo, guardiamo la televisione, e poi devo seguirlo in tutto. Sa, l'età non è più quella di una volta...»
In questa coppia così speciale, c'è ancora spazio per dei desideri, per un domani? Risponde lei, lievemente. «C'è l'attesa del richiamo. Serenamente, speriamo di poter mancare assieme»