Viene graffiata da un gatto randagio e muore dopo pochi giorni per un’infezione batterica
Al pronto soccorso, dove era andata ai primi segni di dolore, le avevano diagnosticato un’artrosi
RIMINI - Una tragedia ha scosso Santarcangelo di Romagna, dove una donna di 68 anni è stata trovata senza vita nella propria abitazione. Una morte avvenuta in circostanze ancora avvolte nel mistero, ma che da quanto emerge fino ad ora dalle indagini che potrebbe rivelare una causa inaspettata: il graffio inflitto da un gatto randagio. La Procura di Rimini ha aperto un fascicolo su questa vicenda, che al momento non ha indagati, focalizzandosi su un possibile reato colposo con responsabilità medica. La famiglia della donna ha presentato un esposto con l'obiettivo di chiarire le cause del decesso, suscitando interrogativi su come sia stata gestita la sua salute. Il nodo centrale sembra essere il trattamento ricevuto dalla donna, che aveva ripetutamente segnalato al pronto soccorso un dolore alla spalla. Nonostante le visite mediche, il disturbo è stato diagnosticato come artrosi e le è stata prescritta una terapia a base di cortisone.
Tuttavia, la situazione della donna non è migliorata, spingendola a cercare ulteriore assistenza medica. Nonostante i consigli specialistici e le raccomandazioni di ricovero, la donna è deceduta il giorno seguente a casa sua, trovata senza vita dal marito. Un dettaglio cruciale emerge dall'analisi dei giorni precedenti: un contatto con un gatto randagio, durante il quale la donna sarebbe stata graffiata mentre lo accarezzava in campagna. Questo particolare, rivelato dalla figlia della vittima, suggerisce la possibilità che il decesso sia stato causato da un'infezione batterica originata dal graffio del gatto. Gli esami preliminari dell'autopsia hanno confermato la presenza di un'infezione batterica nella spalla, rafforzando l'ipotesi di una connessione diretta con il graffio animale. Questo doloroso episodio solleva questioni cruciali riguardo alla diagnosi e al trattamento delle infezioni di origine animale, oltre a sollevare interrogativi sulle responsabilità mediche nel riconoscere e affrontare tali condizioni.