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17 gennaio 2025

Treviso

VIGILANTES IN PIAZZA PER IL CONTRATTO SCADUTO

I lavoratori della vigilanza privata sono anche preoccupati della paventata riduzione delle ore di riposo fra un turno e l’altro

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

VIGILANTES IN PIAZZA PER IL CONTRATTO SCADUTO

TREVISO - In piazza a manifestare oggi, venerdì 8 ottobre, c’erano anche i lavoratori del settore vigilanza privata che da venti mesi attendono il rinnovo del contratto di lavoro, senza aver ricevuto segnali timidi di dialogo.

Sono 600 i vigilantes nella Marca, un quarto di loro sono iscritti alla Cgil. Danilo Maggiore della Rsa della Filcams Cgil, che opera presso l’aeroporto di Treviso, ci spiega che la categoria lamenta, oltre ai disagi salariali e le condizioni di lavoro snervanti, anche la carenza presso lo scalo trevigiano. Un maggior numero di forze, circa 8 unità, garantirebbe ogni giorno l’apertura di un terso varco passeggeri.

I lavoratori sono 50, attualmente alcuni di loro con contratti di precari in scadenza che non si sa se verranno rinnovati. “A 20 mesi dalla scadenza del contratto di lavoro ci troviamo che le parti datoriali ci impongono di abolire le prime due giornate di malattia mettendole a carico del lavoratore, intendono ridurre l’orario di riposo fra un turno e l’altro, passando da un regime di 11 ore di riposo fra un turno e l’altro a 8 ore.

Questo è molto allarmante perché è importante che un vigilantes che gira in auto armato facendo interventi alla pari di quelli che compiono le forze dell’ordine ha bisogno di essere riposato e in uno stato psicofisico ottimale”. Maggiore tornando al contratto di lavoro lamenta anche il fatto che non verrà versato alcun arretrato per il 2009 e che non si vuole tenere contro del rincaro energetico, di gas ed elettricità che va ad incidere pesantemente sulle spese delle famiglie.

“E’ evidente – chiosa il sindacalista - che senza un’azione di lotta unitaria e partecipata non si perverrà a nessuna svolta positiva, pertanto invito i lavoratori a far fronte comune”. Maggiore lancia anche un appello a Enrico Marchi, presidente di Save, la società che ha una partecipazione in Aertre, che gestisce l’aeroporto Canova di Treviso. Da giugno a settembre 2011, causa rifacimento del manto della pista di atterraggio, il Canova verrà chiuso e l’attività trasferita a Venezia.

Marchi ha promesso che tale situazione non comporterà il taglio di posti di lavoro, ma quel che Maggiore teme e che la promessa verrà mantenuta nel caso dei lavoratori a tempo determinato, mentre i precari potrebbero non essere temporaneamente assorbiti a Tessera.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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