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18 ottobre 2024

Treviso

Violenza sulle donne: 344 donne nel 2023 hanno chiesto aiuto al centro antiviolenza di Treviso

Al via la nuova campagna di Telefono Rosa su tutti i bus della Mom per informare la cittadinanza sulle modalità di contatto

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

campagna bus

TREVISO - Nel 2023 il Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso è stato contattato da 344 donne, di queste, 140 sono state prese in carico, aggiungendosi alle donne già presenti all’interno di percorsi di uscita da situazioni gravi. È così salito a 225 il numero delle donne che il Centro sostiene. “La donna che si rivolge a Telefono Rosa - spiega la presidente Maria Stella Di Bartolo - viene accompagnata da operatrici all’accoglienza, professioniste psicologhe, avvocate, commercialiste formate in materia, nel percorso di fuoriuscita dalla violenza anche attraverso il rafforzamento della propria autonomia, in un contesto acritico e di accoglienza solidale”. Il Cav è instancabilmente impegnato anche in attività di prevenzione, attraverso percorsi nelle scuole - 24 nel corso del 2023 sono gli incontri tenuti presso le scuole della provincia da psicologhe avvocate e operatrici - e di formazione attraverso iniziative nel territorio che l’anno scorso hanno riguardato 16 tra incontri e conferenze.

Tra le iniziative è stata lanciata oggi la campagna "Vinci la Violenza, torna a sorridere" realizzato dal Centro Antiviolenza con l’azienda del trasporto pubblico locale, Mom Mobilità di Marca Spa e il sostegno del Comitato Pari Opportunità dell'Ordine degli Avvocati di Treviso, per sensibilizzare la cittadinanza tutta sul fenomeno della violenza di genere. L’obiettivo è quello di far conoscere nel modo più ampio possibile la presenza e il lavoro del Centro Antiviolenza Telefono Rosa. L'iniziativa si realizzerà attraverso l'affissione all'interno dei 450 autobus Mom di manifesti che, richiamando l'attenzione sul tema della violenza sulle donne, informeranno la cittadinanza sulle modalità di contatto diretto con il Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso, a cui le donne possono rivolgersi per chiedere aiuto. Gli “appendini” con i contatti del Centro che si troveranno a bordo bus sono a disposizione dei passeggeri che sono espressamente invitati a portarli con sé (su ognuno c’è infatti scritto “Staccami e portami con te”), con la speranza che raggiungano case, luoghi di lavoro, scuole.

“L'obiettivo – spiega la presiede del Cav, Maria Stella di Bartolo - è garantire una diffusione costante, chiara e immediata della realtà del Telefono Rosa nel territorio, affinché quelle donne che stanno subendo violenze di genere, maltrattamenti, violenza domestica, psicologica o economica sappiano che il contatto con il Centro è immediato, diretto e gratuito. Non solo: tutta la cittadinanza potrà così acquisire consapevolezza del lavoro del Centro Antiviolenza, presidio fondamentale per l’emersione della violenza di genere e per la lotta al fianco delle donne per la loro fuoriuscita dalla violenza”.

“Con 40mila passeggeri al giorno e quasi un milione di corse l’anno, Mom – commenta il Presidente dell’azienda, Giacomo Colladon - è il punto di riferimento per la mobilità di una fetta importante dalla popolazione del nostro territorio, avendo una operatività in tutta la provincia di Treviso e oltre. Il 62% dei nostri clienti sono donne, quasi l’80% sono giovani: i messaggi a bordo bus potranno quindi raggiungere i target giusti, sia per diffondere i contatti del Centro a chi ha bisogno di aiuto, sia per educare le nuove generazioni su un tema così importante”.

“Il primo passo è parlarne – ricorda Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – un messaggio che è punto di partenza per tutte le attività che la Provincia, in collaborazione con gli organi provinciali competenti in materia di pari opportunità e sensibilizzazione, rilancia durante l’anno sul tema del contrasto alla violenza, in qualunque forma essa si manifesti. Un piccolo ma significativo segnale di aiuto per diffondere anche tra le nuove generazioni il messaggio che parlarne può salvare una vita e che non si è mai soli”.

 


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