COLLE UMBERTO – Una devastazione simile a Colle Umberto non si era mai vista. «I danni sono tanti ed ingenti – testimonia il sindaco Sebastiano Coletti che ha trascorso sul campo tutta la notte insieme ai volontari della protezione civile e a tanti cittadini -: lucernai saltati, coppi mitragliati, macchine devastate, alberi caduti, segnali stradali abbattuti, danni ad abitazioni private e al patrimonio pubblico. Dove la grandine, caduta con dimensioni più grandi di una pallina da tennis, è passata, ha distrutto tutto. Fortunatamente non sono stati segnalati danni a persone». Colpito per la maggiore Colle, San Martino, il Manarè e la zona industriale. «La grandine ha sfondato i lucernai della scuola media e del municipio e l’acqua è entrata. Anche la guaina della copertura della palestra è tutta forata – testimonia il sindaco -. Sono intervenuti i volontari della protezione civile e i vigili del fuoco. Abbiamo aperto il coc ancora lunedì sera. La copertura delle impalcature del campanile di Colle Umberto è crivellata, le coltivazioni sono rase al suolo. Abbiamo vissuto momenti di grande apprensione a partire dalle 22.30 circa. Mai prima d’oggi si era vista una cosa simile a Colle Umberto».

A Vittorio Veneto colpita in modo pesante la zona sud: San Giacomo di Veglia e poi la Val dei Fiori, cioè Carpesica, Cozzuolo e Confin. La grandine ha sfondato i lucernai di abitazioni private e aziende: anche in zona industriale per numerose fabbriche è iniziata la conta dei danni, con l’acqua che letteralmente stanotte pioveva dentro alle aree produttive. «Ci sono stati degli alberi caduti in zona Confin con intervento dei volontari della Prealpi Soccorso per la loro rimozione – fa il punto il sindaco Antonio Miatto -, dove pure è stata interrotta la linea telefonica. Un paio di alberi caduti anche in via Tandura, a Serravalle, all’interno di una proprietà privata con intervento dei vigili del fuoco. Numerose auto danneggiate, impianti di solare-termico spaccati, cappotti di abitazioni con i segni della grandine, persiane forate». «Molti danni a Carpesica – testimonia il vicesindaco Gianluca Posocco – ad auto, abitazioni, coperture e colture. Qualcuno ha ricordato la devastante grandinata del 1973 che aveva colpito, all’epoca ancora più violentemente di oggi, Carpesica».

Foto scattata in un ufficio di San Giacomo di Veglia

A Cappella Maggiore «il territorio più colpito è quello verso Cappella – testimonia il sindaco Mariarosa Barazza -. Ci sono stati alberi caduti in strada in via Rive Anzano, via Crispi, dove pure è caduto un palo del telefono, e in via Cavaseghe. Danni ad auto, coltivazioni, coperture, cartelli stradali divelti».

Particolarmente colpito pure il territorio comunale di Cordignano, con grandine di alcuni centimetri di diametro che ha lasciato il segno su auto, coperture e rivestimenti in cappotto di abitazioni. «I danni sono in corso di valutazione – riferisce il sindaco Roberto Campagna -. Dalle 23, per dieci minuti la grandine è caduta su tutto il territorio comunale con molta violenza unita al vento. Si contano danni ad auto ed abitazioni private. Quanto al patrimonio pubblico ci sono state segnalate delle finestre rotte nell’ex scuola professionale ora sede del Karate Club Cordignano».

A Tarzo colpito duramente l’abitato di Corbanese e la zona di Rive San Pietro. «Auto, pannelli fotovoltaici, lucernai, case con cappotto: tutti bucati dalla grandine – testimonia l’assessore Simone Baldassar -, grandine di circa 4 centimetri di diametro. In via Rive San Pietro il vento ha fatto cadere un camino e il tetto della casa è stato scoperchiato, con coppi e tavole volate via. Vigneti rasi al suolo. Caduti degli alberi in località Mondragon e Castagnera. Proprio qui, mentre i volontari dell’Avab Revine Lago Tarzo stavano intervenendo, la grandine ha danneggiato pesantemente due dei loro mezzi: distrutti i vetri del Ford Ranger, danneggiata la carrozzeria e la telonatura del Defender».

Ingenti i danni in tutto il Quartier del Piave. A Pieve di Soligo solo nelle prossime ore si avrà una reale portata della devastazione lasciata dal passaggio della grandine. «Nel pomeriggio con un drone sorvoleremo tutti i fabbricati comunali per capire i danni subiti – fa il punto il sindaco Stefano Soldan -. Ci sono state segnalate finestre rotte all’istituto Casagrande, velux sfondati al Contà. Sul municipio coppi rotti e linea anti-piccioni danneggiata. Molti lampioni della rete pubblica sono saltati e altri probabilmente pure non funzioneranno essendo fra loro collegati. Stiamo attendendo indicazioni dalla regione Veneto per come raccogliere le varie segnalazioni di danni». Pure il sindaco ha patito personalmente danni, con auto sfondata dalla grandine e casa danneggiata. La grandine ha frantumato anche l’orologio del campanile di Pieve di Soligo. Da stanotte decine di utenze pievigine sono senza corrente elettrica: in corso il ripristino previsto per il pomeriggio. Guasti elettrici anche a Farra di Soligo, Vidor, Valdobbiadene e Follina.

L'orologio del campanile di Pieve di Soligo

«Mi sono confrontato con la sala operativa della Protezione Civile Regionale per la richiesta di calamità naturale, stanno anche loro facendo la conta dei danni nei nostri territori – riferisce il sindaco di Farra di Soligo Mattia Perencin -. Stiamo inoltre provvedendo alla conta dei danni e alle verifiche di scuole e edifici pubblici. Sono moltissime i danni ad auto e case oltre che ai vigneti. Sono cadute fra via Verdi e via del Molino almeno trenta alberi lungo le strade comunali. Ora le strade sono libere, ma va prestata attenzione per rami e foglie. Gli operai comunali da questa mattina sono al lavoro per sistemare le situazioni più critiche».

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