Vittorio Veneto, Lega in lutto: è morto l’ex consigliere Giacomo Fava
Aveva 65 anni. “Un leghista della prima ora, una persona corretta” ricordano gli ex sindaci Scottà e Da Re
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – Nel pomeriggio di oggi, lunedì, la notizia dell’improvvisa morte dell’ex consigliere comunale Giacomo Fava, 65 anni, si è diffusa in città e tra i militanti della Lega, partito al quale era iscritto da molti anni, lasciando tutti increduli. Una morte improvvisa, arrivata solo poche settimane dopo la diagnosi di un male tanto aggressivo che non gli ha lasciato scampo. Fava era stato consigliere comunale del Carroccio fino al 2014, prima con il sindaco Giancarlo Scottà, poi con il sindaco Gianantonio Da Re.
«Era un bell’amico e un bel compagno di squadra, sempre corretto nei momenti in cui faceva parte del gruppo e del consiglio comunale – ricorda l’ex sindaco Scottà, oggi consigliere comunale nei banchi in cui sedeva Fava -. Una persona concreta». «Giacomo era una persona perbene, sempre di squadra, sempre pronto a lavorare per il gruppo – aggiunge l’ex sindaco Da Re, oggi consigliere comunale ed eurodeputato -. Una persona di grande aiuto e soprattutto di supporto all’amministrazione comunale. Un leghista della prima ora. Nel 2014 mi aveva detto di non volersi più ricandidare, ma è sempre rimasto nella Lega in modo discreto».
Con Mario Rosset, oggi capogruppo della Lega, Fava era amico di vecchia data. Oltre all’impegno amministrativo e politico condiviso per molti anni in consiglio comunale, i due avevano lavorato una vita assieme alla Rica del gruppo Zoppas Industries. «Anche l’ultima sera dell’anno eravamo insieme, la nostra – ricorda Rosset molto commosso – era un’amicizia sincera. Giacomo è stato un leghista della prima ora, con le idee molto chiare e fedele alla sua posizione. Ero stato anche di recente a trovarlo in ospedale. La sua famiglia gli è stata molto vicino in queste settimane: la moglie Enza, i figli, il fratello. Da quattro anni era diventato nonno e stravedeva, insieme alla moglie, per quel nipotino».
Originario di Longhere, da molti anni risiedeva nel quartiere di Serravalle. Da alcuni anni dopo una vita come operaio alla Rica era in pensione e si dedicava con tanta passione al nipotino. Una serenità e tanti progetti di vita che poche settimane fa sono stati sconvolti da una terribile diagnosi.