Vittorio Veneto, la tomba di Fenderl lasciata nel degrado
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO - «Non è possibile che la tomba di un benefattore della nostra città sia così trascurata. Non dico mettere dei fiori freschi, ma almeno una pianta sempreverde».
Un cittadino denuncia lo stato di incuria in cui versa la tomba di Ettore Fenderl nel cimitero di Sant’Andrea. Fenderl, ingegnere ed inventore, quando morì nel 1966 a 104 anni lasciò tutto il suo patrimonio, la sua “tana” oggi conosciuta come area Fenderl e circa un milione e 250mila euro oggi gestito dalla fondazione Ettore e Flavio Fenderl, alla città di Vittorio Veneto.
Triestino di nascita, nel 1936 si era ritirato a vita privata nella Città della Vittoria. E lui stesso aveva progettato il tablino tombale che accoglie la sua salma nel cimitero di Sant’Andrea.
Sulla tomba oggi ci sono tre vasi con altrettante piante secche. Una situazione che è rimasta intatta nelle ultime settimane, cioè da quando i cimiteri sono stati riaperti al pubblico dopo il periodo di lockdown legato alla pandemia.
Come in tutte le altre tombe, nel periodo di chiusura i fiori e le piante si sono rinsecchite per l’assenza di acqua e di cure. Se in molte altre tombe ora sono tornati i fiori freschi, qui invece – come denuncia un cittadino - «regna ancora una natura morta. Non è possibile – si chiede – mantenere in modo decoroso la tomba di una persona che ha dato molto alla nostra città?».
Solitamente è la fondazione, oggi presieduta dell’ex sindaco ed ex eurodeputato Giancarlo Scottà, a portare dei fiori sulla tomba di Fenderl in occasione dei Santi, dell’anniversario della morte dell’inventore e in altri momenti dell’anno.