«Affitto e luce, la Questura ci costa due milioni all’anno»
Denuncia del segretario Coisp Berardino Cordone, rieletto oggi
| Matteo Ceron |
TREVISO – Parla di sperpero il rieletto segretario del sindacato di polizia Coisp, Berardino Cordone.
«La nuova Questura, su cui abbiamo sempre espresso la nostra contrarietà, costa circa un milione di euro l’anno d’affitto ed altrettanto di elettricità – afferma – Uno sperpero per una struttura che noi non riteniamo adeguata».
Una sede inadeguata secondo il Coisp sia per il lavoro degli stessi poliziotti, che per gli utenti, tutti i giorni alla prese con la mancanza di parcheggi, e costretti a mettere l’auto in quelli a pagamento.
Questo il programma del Coisp:
- La pubblica denuncia delle violazioni e degli abusi che subiscono i poliziotti e contestualmente i disagi lavorativi che portano a far diminuire la sicurezza dei cittadini (con il fine di farli cessare);
- Segnalazioni formali e immediate agli Organismi competenti di tutte le violazioni emerse, al pari di ogni cittadino che richiede legittima tutela;
- La solidarietà da esternare ai colleghi che subiscono ingiustizie o trattamenti persecutori, anche fornendo per quanto possibile aiuti materiali a chi è in difficoltà;
- Si evidenzierà lo sperpero di risorse in atto per la locazione della nuova sede della Questura (1.000.000 di euro di affitto annuali, circa lo stesso importo per l’energia elettrica);
- Verrà attentamente analizzato ogni aspetto inerente la sicurezza passiva della Questura e contestualmente le violazioni della legge 81/2008 in atto in tutti gli uffici ove lavorano i poliziotti, denunciando i responsabili per violazione di legge;
- Sarà analizzeremo la situazione parcheggi della cittadella interessando nel contesto organi preposti alla tutela dei poliziotti oltre che dei cittadini nel caso in cui si ravvedano violazioni;
- Verranno anche attuate tutte le consentite forme di protesta contro le persone che creano difficoltà ai poliziotti ritardando loro i corrispettivi dovuti. In primo luogo la Prefettura;
- Sarà costante un interscambio informativo con le altre forze di Polizia per riuscire a trovare soluzioni volte alle difficoltà lavorative;
- Potranno attuarsi varie forme di protesta per far valere i diritti di tutti i poliziotti senza distinzione anche effettuando anche manifestazioni con raccolta di firme.
- Prima attività sarà proprio la denuncia e richiesta di dare a tutti i poliziotti la possibilità di mangiare o avere un ticket restaurant quando si è costretti a permanere in strada in orari di pasto (per rilevare incidenti stradali, interventi delle volanti o altri operatori). Al momento a differenza di impiegati civili del ministero dell’Interno o altri poliziotti questi oltre a non mangiare non hanno nessun diritto di rimborso pasto.