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15 dicembre 2024

Vittorio Veneto

«SE SIAMO L’OBITORIO VENETO È COLPA DI NOI VITTORIESI»

Secondo Marzio Gava le manifestazioni ci sono e anche di qualità, ma i vittoriesi le snobbano

| Claudia Borsoi |

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«SE SIAMO L’OBITORIO VENETO È COLPA DI NOI VITTORIESI»

VITTORIO VENETO – «Sono deluso dall’atteggiamento menefreghista dei miei concittadini»: è lo sfogo di Marzio Gava, volto e anima dell’organizzazione di numerose manifestazioni che si tengono in città, dalla storica “Victor sotto le stelle” alla recente stagione teatrale messa in piedi al teatro Da Ponte e al Victoria Sport&City con l’associazione “Tutto il mondo è un teatro”.

Ed è proprio dal recente annullamento di due spettacoli teatrali che si dovevano tenere nelle prossime settimane in città, quelli con Raul Cremona e Angela Finocchiaro, - «appena un centinaio di spettatori, tanto che la produzione ce li ha annullati, spettacoli che negli altri teatri hanno registrato dalle 500 alle 1.200 persone» afferma Gava -, che parte il suo sfogo.

«Se ci hanno dato il nomignolo di “obitorio Veneto” non è colpa dell’amministrazione o delle associazioni che vengono contestate e denigrate, ma di noi vittoriesi. Il punto, non è “che cosa fai”, ma il fatto che decidi che sei tu a dover fare: e’ questo il momento in cui si smette di essere passivi e si diventa cittadini» afferma l’organizzatore di eventi che sprona i suoi concittadini ad apprezzare e salvare quanto si tiene in città.

Non mancano per Gava gli esempi in questi anni di scarsa partecipazione e interesse da parte dei vittoriesi a quanto viene fatto sul territorio. «A detta dei critici teatrali “Opera sotto le stelle” era molto superiore a tutte le opere di piazza, escludendo l’Arena di Verona. Però su 725 paganti, 80 erano da Vittorio Veneto, gli altri da Conegliano, Oderzo, Portogruaro, dal trevigiano e veneziano. Poi veniamo a sapere che all’opera di Oderzo sono stati venduti circa 180 biglietti ai vittoriesi». Marzio Gava è un fiume in piena: ricorda anche la manifestazione estiva “Victor sotto le stelle” prima sui generis sul territorio, ma che ora molti vittoriesi snobbano a favore di altre simili manifestazioni che si tengono nelle città vicine.

«Eppure per strada tanta gente mi ha esortato ad andare avanti in questa battaglia», battaglia che per Gava si sta facendo anno dopo anno sempre più difficile. E infine ammette: «E’ chiaro che se anche in futuro le forze saranno queste, ci vedremo purtroppo costretti a deporre le armi!».

 


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