MOGLIANO – In occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia, celebrata ieri venerdì 20 novembre, i genitori e i bambini della scuola Anna Frank sono scesi in piazza per continuare la protesta contro la chiusura del plesso scolastico. Durante la manifestazione - autorizzata dalla Questura di Treviso - ha preso parola Marco Noiman, padre di un bambino di quarta elementare della Frank, per reclamare i diritti dei bambini.

“Oggi i bambini chiedono che la loro scuola non venga chiusa – ha detto Noiman al megafono –. Rivendicano il diritto di essere ascoltati. Hanno affrontato un lockdown, la didattica a distanza, rinunciato alla socialità per mesi, si sono adattati all’uso della mascherina e al rispetto delle distanze di sicurezza. Abbiamo chiesto loro come si sentissero, abbiamo chiesto di scriverlo e di disegnarlo e loro ce lo hanno detto chiaramente: i bambini della Anna Frank rivogliono la loro scuola. Ora tocca agli adulti ascoltarli – conclude – a coloro che possono decidere sul loro futuro, agli amministratori e ai dirigenti scolastici”.

Il sindaco Davide Bortolato, durante l’incontro con i genitori del 12 novembre, aveva motivato la chiusura del plesso scolastico sostenendo la necessità di razionalizzare gli istituti nel territorio comunale a fronte del calo demografico. Motivazione che, però, non convince i genitori. “Nell’anno scolastico 2020-2021 – spiega infatti Lara Agostini, mamma portavoce delle proteste - il comprensivo Minerbi ha visto la formazione della classe prima nei plessi: Verdi, Valeri, Polo, Frank e dell’indirizzo Montessori (alla Verdi). Dunque, una classe prima in più rispetto agli anni precedenti. Pertanto, ci domandiamo: dove sta il calo demografico?”