“Mano ai portafogli! Servono un milione e mezzo per chiudere la discarica di Forcal”
Alessandro De Bastiani biasima la maggioranza per non ave chiesto una fideiussione
VITTORIO VENETO – Biasimo del consigliere di minoranza Alessandro De Bastiani, sulla questione della discarica Forcal, che in una nota punta il dito sull’Amministrazione comunale: “Mano ai portafogli! Servono un milione e cinquecentomila euro per chiudere la discarica di Forcal. Praticamente tutto l’importo dell’aumento IMU di un anno. Pagheranno i Vittoriesi anche se terreni e discarica sono proprietà privata. Il comune non si è garantito una fideiussione, come avrebbe dovuto fare e come ha preteso la Provincia dal nostro ente pubblico”.
L’intricatissima questione verrà portata in commissione consiliare dopo la richiesta delle minoranze di una convocazione straordinaria. De Bastiani quindi prosegue: “ Dopo aver già speso 200 mila euro per la discarica di Forcal ora il comune si dovrà sobbarcare la spesa di un milione e cinquecentomila euro per la sua chiusura definitiva. Non ci sarebbe nulla di strano se la discarica fosse di proprietà pubblica ma l’anomalia sta nel fatto che si tratta di terreni di privati cittadini. Questa assurda situazione si è venuta a creare in seguito al decesso del titolare del Centro Recupero Piave, ditta scelta dagli 11 proprietari del terreno su consiglio del loro tecnico di fiducia.
Già nel 2013, quando il comune elargì 80 mila euro, l’allora assessore all’ambiente Antonella Caldart aveva promesso che si trattava solo di anticipare un prestito e che per la discarica di Forcal il comune non avrebbe più speso neanche un centesimo. “Vogliamo precisare che ai cittadini tutta questa operazione non costerà nulla” fu detto dopo il ritiro di un esposto al TAR del gennaio 2010. Il 24 febbraio 2010 fu siglato un accordo tra gli 11 proprietari e il comune che prevedeva l’asportazione dei cumuli entro il 2012 e il riempimento della discarica entro il 2017, mentre nel 2021 il terreno sarebbe dovuto tornare ai legittimi proprietari. Da quella data sarebbe dovuta scattare un penale di qualche centinaia di euro per ogni giorno di ritardo”.
Il consigliere di minoranza, quindi conclude: “Il comune cittadino si chiede: ma cosa c’entra il comune in tutta questa faccenda trattandosi di una questione prettamente privata? Terreni dei privati e coltivatore della discarica privato. Con la soluzione adottata nel 2010 il comune non avrebbe dovuto avere spese, tutto sarebbe avvenuto con trasparenza e ai proprietari sarebbe stato restituito il terreno. Cos’è che non ha funzionato? E’ quello che cercheremo di capire in sede di commissione consiliare e cercheremo anche di capire perché il comune avrebbe firmato una fideiussione nei riguardi della Provincia senza a sua volta garantirsi con una fideiussione dalla società Centro Recupero Piave".
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