“Nel programma elettorale della Lega: la diga di Falzè e l’escavazione sul Piave a Ciano”
Il Comitato per la Tutela delle Grave di Ciano chiede a Zaia un incontro pubblico per rassicurare la gente del Piave
CROCETTA DEL MONTELLO – Il voto ha sancito chi governerà in Regione confermando alla poltrona di presidente del Veneto, Luca Zaia: sono passate poche ora dallo spoglio delle schede elettorali e il Comitato per la Tutela delle Grave di Ciano non perde tempo e scrive per chiedere un incontro. Un appuntamento caldeggiato non certo per convenevoli e congratulazioni post voto ma per chiedere a Zaia di risparmiare il Piave minacciato da 2 progetti che la popolazione da anni cerca di fermare.
Viene da chiedersi perché la Regione potrebbe “salvare” l’habitat naturalistico del fiume sacro alla patria? È presto detto! Perché i due progetti sono nel programma elettorale della Lega, va da se che avendo vinto le elezioni che le promesse fatte in campagna elettorale saranno mantenute, le popolazioni rivierasche potranno dire addio al fiume così come lo conoscono da sempre, perché con la riconferma di Zaia l’attuazione del Piano D’Alpaos, la diga di Falzè per intenderci, e non solo ma è lo stesso presidente del Comitato, Franco Nicoletti, a spiegarlo.
“Il Comitato per la Tutela delle Grave di Ciano che volutamente ha mantenuto il silenzio durante lo svolgimento della campagna elettorale in quanto organizzazione apartitica e quindi non voler influenzare in alcun modo il voto, oggi, alla luce del risultato elettorale e con riferimento al programma elettorale inviato a tutti i cittadini del Veneto della coalizione uscita vincente dal confronto in tema di Ambiente, non nasconde la sua profonda preoccupazione. I punti che ci preoccupano, (precisiamo che tutto il programma “ambientale” è ridotto a questi 2 punti) sono: Sicurezza idrogeologica: completare il piano D’Alpaos per 2,5 miliardi di euro; Meno norme per realizzare velocemente le opere di difesa ambientale”.
Nicoletti prosegue con delle precisazioni: “Per correttezza evidenziamo che nel programma completo che si può scaricare dal sito www.legaveneto.it i punti vengono qui affrontati in modo leggermente più esteso con l’aggiunta di un paragrafo in merito alla qualità dell’aria e consumo del suolo pur non cambiando in modo sostanziale i contenuti qui esposti. Il primo punto tradotto e semplificato ai minimi termini significa in primis: diga a Falzè, anche se di dimensioni ridotte rispetto al primo progetto, e casse di espansione sulle Grave di Ciano, oltre ad altre casse sparse qua e là, tutte all’interno delle Grave del Fiume Piave, quindi togliendo ulteriore spazio naturale al fiume con una escavazione di “oro bianco” e cementificazione selvaggia, per la grande gioia delle aziende di escavazione e cementificazione che già stanno prelevando decine di migliaia di metri cubi di ghiaia con il beneplacito di Regione e Genio Civile in barba a qualsiasi principio di tutela sia del fiume sia della sicurezza idrogeologica stessa (addirittura in antitesi con i dettami di D’Alpaos)”.
Quanto al secondo punto del programma elettorale della Lega, dal Comitato spiegano che: “Il secondo punto significa “meno norme ambientali per realizzare velocemente le opere di difesa del territorio”, quindi non per la difesa dell’ambiente ma a suo discapito. Questo significa anche voler mettere a tacere legalmente tutte le voci di protesta delle popolazioni coinvolte, che nel caso di Crocetta del Montello ha dato circa l’80% del suo consenso elettorale a questa coalizione politica, delle associazioni ambientaliste e dei comitati spontanei. Il tutto si andrà a concretizzare ancor più con l’eventuale autonomia regionale in cui una delle autonomie richieste è proprio quella ambientale”.
Quindi le considerazioni finali del presidente Nicoletti: “Unici baluardi contro questa “ nuova primavera distruttiva” dell’ambiente che ci circonda rimangono il Ministero dell’Ambiente, che si è già espresso in merito consigliando vivamente di adottare la metodologia propria dei contratti di fiume, e le Direttive Europee in materia, baluardo esile in quanto l’eventuale infrazione e le relative sanzioni comunitarie ricadranno non su chi ha causato i danni ma su tutti i cittadini italiani ovviamente veneti compresi, come già accade per altre infrazioni e sanzioni che la Regione Veneto ci sta facendo pagare per non aver ancora ottemperato alle prescrizioni ricevute.
L’ultima speranza che ci rimane è di aver male interpretato questi punti e per questo chiediamo a voce alta un incontro pubblico con il nostro Presidente Luca Zaia a Crocetta del Montello per illustrare a tutti i cittadini che vorranno essere presenti, e che lo hanno votato dandogli per l’ennesima volta una grande prova di fiducia, quali siano i piani e le soluzioni che ha in progetto di mettere in atto in merito alla tutela idrogeologica del Fiume Piave e di tutto l’ambiente che circonda questo fiume.
Come Comitato mettiamo a disposizione la nostra struttura organizzativa per dargli ospitalità il giorno che risulterà compatibili con la sua agenda che ora sarà sicuramente meno fitta di impegni considerato che la campagna elettorale si è conclusa, il tutto nel pieno rispetto delle misure di prevenzione anti-Covid attualmente vigenti, dando seguito così al nostro impegno che come Comitato ci siamo presi e cioè informare e coinvolgere la cittadinanza su queste tematiche”. Ora la risposta a Zaia, per rassicurare la gente del Piave.
Immagine elaborata graficamente da Legambiente Sernaglia, che illustra il progetto della diga di Falzè