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21 dicembre 2024

Conegliano

“QUELLA FOGNATURA CI STA DISTRUGGENDO LA CASA”

Nove famiglie lamentano crepe e dissesti causati da un lavoro alla rete fognaria. Per loro i danni sono di 90 mila euro

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

“QUELLA FOGNATURA CI STA DISTRUGGENDO LA CASA”

SAN VENDEMIANO – “Quei lavori alla rete fognaria stanno distruggendo le nostre case. E nessuno ci paga i danni”. A San Vendemiano, in località Zoppè, nove famiglie sono sul piede di guerra. Da quando – lo scorso ottobre – è stata rifatta la rete fognaria, un intero borgo ha registrato danni alle abitazioni. I proprietari hanno segnalato il fatto al comune, alla società di servizi idrici di Treviso e all’Aisel, il centro sinistri della provincia. Senza riscontri, per ora.

“Le vede queste crepe? Prima dello scorso ottobre non c’erano. Prima dello scorso ottobre queste case erano sane, anche perché alcune erano appena state ristrutturate. A causare questo sfascio sono stati i lavori alla fognatura. “ A parlare è Marisa Pradal che si è fatta portavoce dei residenti di un borgo che si trova di fianco alla chiesa di Zoppè di San Vendemiano.

Marisa mostra decine di foto che documentano i danni rilevati nella sua abitazione, risanata solo tre anni fa. Poi mi fa fare il giro delle case dei vicini: le crepe ci sono un po’ ovunque; i gradini di accesso alle abitazioni sono sconnessi; i muretti di recinzione sono precari.

Marisa Pradal mi mostra un dossier di lettere. Lei e i proprietari delle case danneggiate negli ultime nove mesi non sono stati a guardare (le crepe). Una volta appurato che sono stati i lavori alla rete fognaria che passa sotto o nei pressi delle abitazioni a causare i danni, si sono rivolti al sindaco del comune, che ha consigliato loro di rivolgersi alla società di servizi idrici, che a sua volta ha scaricato la responsabilità dei lavori e dei danni all’azienda che si è materialmente occupata della realizzazione dei lavori. “Dopo le nostre segnalazioni – spiega Pradal – alcuni periti sono venuti a verificare i danni. Siamo stati rassicurati. Ci è stato persino chiesto il codice Iban e il numero di conto corrente. Ma poi più niente.”

Una lettera inviata ai residenti dalla Società di Servizi idrici, fa loro sapere che “la società nutre forti perplessità sulle cause dei lamentati danni (da provare) e ritiene infondate le richieste”.

Secondo Marisa Pradal, si sta insomma assistendo a una sorta di scaricabarile delle responsabilità.

“I lavori alla fognatura – dice ancora Pradal – sono stati eseguiti senza tenere conto delle caratteristiche del territorio. Le nostre case sono situate in via Fontane: c’è un motivo per cui i vecchi hanno chiamato così questa strada. Il motivo è che in zona ci sono dei pozzi d’acqua, dei fossi che gli operai hanno tentato per tre mesi (tanto sono duranti i lavori) di prosciugare per far passare le tubazioni. Durante i lavori, a parte il disagio subito, siamo rimasti per un certo tempo senza luce, acqua, telefono. E nessuno ci ha avvisato. Nelle ultime settimane la strada è stata asfaltata e anche in quest’occasione non siamo stati informati dei lavori. Ma ciò che è peggio è che le nostre case sono state pericolosamente danneggiate e che la stabilità di alcune pareti o pavimenti sembra compromessa.”

Di fronte alle proteste, il sindaco di San Vendemiano, Sonia Brescacin, si limita a ribadire che la responsabilità di eventuali danni spetta ad altri (alla società dei servizi idrici o all’azienda che ha eseguito i lavori) e che il comune non c’entra. Il direttore dei lavori della Servizi idrici Sinistra Piave (“Non occorre che scriva il mio nome”, ci fa sapere al telefono), assicura che la denuncia delle famiglie è stata presa in esame. Afferma di aver sollecitato una relazione finale da parte dei periti assicurativi della ditta che ha eseguito i lavori e alla quale spetta la responsabilità di eventuali danni. Secondo il direttore della Servizi idrici di Codognè, i residenti devono solo pazientare un po’, perché non è facile quantificare i danni che comunque – a suo giudizio – sono sottodimensionati rispetto a quanto affermano gli abitanti di via Fontane.

Ma di fronte a questi lunghi tempi di attesa e alle lettere poco promettenti, i residenti di via Fontane hanno ritenuto di far conoscere la loro situazione ai media. E così anche Maria e Giuseppa Mosolo ci hanno aperto le porte della loro casetta ordinatissima in via Fontane: “Prendete un caffè? Sedetevi…e scusateci per le crepe…”.

 

 


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