40 anni nell'Esercito, il colonnello Patrizi va in pensione
Al 1° Fod di Vittorio Veneto aveva ricorperto l'incarico di capo ufficio. la città lo ricorda con stima
VITTORIO VENETO - Una vita in divisa. Ora però dopo oltre quarant’anni di onorato servizio nell’Esercito, per il Colonnello Clemente Patrizi è arrivato il momento di appenderla nell’armadio. Fino a poche settimane fa Vice Comandante della 132^ Brigata Corazzata Ariete, è stato collocato nei giorni scorsi in quiescenza, avendo raggiunto il limite massimo di età per la permanenza nei ranghi militari.
Originario di Gerano in provincia di Roma ma dimorante con la moglie a Roveredo in Piano nei quarant’anni trascorsi a servizio dell’istituzione militare, il Colonnello Patrizi ha svolto importanti incarichi, in diverse prestigiose realtà della Forza Armata, come l’Accademia Militare di Modena e può vantare molteplici incarichi ricoperti nella sua brillante carriera. Destinato nel 1978 a Cormons (GO) vi è rimasto per circa dieci anni poi il trasferimento all’Aquila presso la prestigiosa Brigata Acqui tornato a Modena come istruttore, da colonnello è stato comandante del 1° reggimento San Giusto a Trieste poi Perugia e negli ultimi anni presso il prestigioso Comando del 1° FOD di Vittorio Veneto l’ex quinto corpo d’Armata ha ricoperto l’incarico di capo ufficio e sottocapo operativo per poi giungere a Pordenone dove ha prestato servizio come vice comandante dell’Ariete.
Recentemente è stato salutato dal Comandante della Brigata Ariete, generale Antonello Vespaziani (nella foto) nel corso di una breve cerimonia di commiato davanti a tutto il personale della grande unità corazzata. Nell ’ultimo periodo, a Pordenone presso la Caserma Mittica, in qualità di Vice Comandante dell’Ariete, grazie alla collaborazione di tutti gli Ufficiali, sottufficiali e volontari si è adoperato per il miglioramento degli standard addestrativi e logistici del personale della Brigata, partecipando anche ad eventi di rilievo nazionale. Nel maggio di quest’anno, in occasione delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra, ha preso parte come staffettista all’ultimo tratto della manifestazione sportiva “L’ Esercito marciava”, portando a passo di marcia il tricolore nella tappa pordenonese. Ad attenderlo ora, famiglia e impegno a fare del bene in molti fronti e con chiara motivazione cristiana. Il volontariato sociale e anche il corso di teologia per laici che sta frequentando a Vittorio Veneto (città di cui serba un bellissimo ricordo e considerazione) e prelude a un ulteriore suo cimentarsi con le ragioni della nostra fede e la partecipazione alla vita della chiesa che tanto sente in “cuor” suo. Auguri colonnello, anzi generale “promosso” per l’occasione.