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06 gennaio 2025

Treviso

ACQUA PUBBLICA: PD E SINISTRA SIANO UNITE

Gli esponenti di Sinistra Trevigiana chiedono chiarezza al partito di Bersani

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

TREVISO - “Referendum sull’acqua pubblica: il Pd trevigiano superi le ambiguità e si unisca ad una battaglia comune”. Lo chiedono Nicola Atalmi, Gigi Calesso, Paride Danieli, Claudio Naccarati, Bruno Schiavon.

Gli esponenti di Sinistra Trevigiana dicono di aver appreso “con soddisfazione” che Pd ha deciso di appoggiare la raccolta di firme del Comitato Acqua Bene Comune per i tre referendum contro la privatizzazione dell’acqua e per una gestione pubblica, partecipativa e senza profitto delle risorse idriche.

“Avevamo già notato e apprezzato il lavoro di diversi esponenti ed amministratori locali del Pd nella raccolta delle firme e le numerose sottoscrizioni da parte di militanti ed elettori democratici e la decisione della direzione provinciale del Pd conferma questo impegno” spiegano gli attivisti che hanno una domanda da fare ai colleghi del Pd, non solo trevigiano, anche veneto.

“Vorremmo un supplemento di chiarezza e di coraggio rispetto a questa importante battaglia su cui può qualificarsi una visione “altra” dei rapporti sociali ed economici ed una proposta politica alternativa rispetto a quella di Berlusconi e Bossi.

Il Pd trevigiano (e anche quello veneto), infatti, hanno dichiarato il loro appoggio alla campagna referendaria parallelamente al sostegno alla proposta di legge del Pd nazionale in materia di servizio idrico: in questa proposta, però, non ci risultano essere presenti due elementi fondamentali della battaglia per l’”acqua bene comune” cioè l’esclusione delle società di capitali dalla gestione dell’acqua e l’eliminazione della possibilità di trarre un profitto da tale gestione.

A nostro avviso – temono gli esponenti di Sinistra Trevigiana - gli obiettivi della campagna referendaria ed i contenuti di questa proposta di legge non sono compatibili e rischiano di indebolire la battaglia referendaria.

Al Pd trevigiano e veneto viene chiesto di sciogliere quella che, a loro avviso, appare un’ambiguità e di dichiarare, nel contempo, il proprio sostegno unicamente alla raccolta delle firme sui referendum, assicurando anche l’appoggio alla campagna elettorale del prossimo anno per il voto referendario che si proporrà la vera sfida da vincere: portare alle urne più del 50% degli italiani ed ottenere la maggioranza per il sì.

Quello dell’”acqua bene comune” potrebbe essere un terreno comune su cui l’autonomia da Roma emerge chiaramente, su una battaglia politica, sui contenuti”. Sinistra Trevigiana vuol riuscire a strappare anche un’altra proposta al Pd e a tutto il centrosinistra, quella “di schierarsi apertamente su un’altra questione, ovvero sull’opportunità di togliere dalle mani della “casta” il settore dei servizi pubblici locali.

“Gli amministratori delle “ex-municipalizzate” nominati unicamente in virtù della loro appartenenza politica non hanno nessun interesse a gestire in modo economico ed efficace i servizi loro offerti perché la loro riconferma non dipende dal successo nella gestione dell’azienda, ma nella fedeltà al potere politico che li ha nominati.

La “casta” (quella “padana” quanto se non più delle altre) ha riempito di ex-amministratori e di membri di partito i consigli d’amministrazione delle ex-municipalizzate: troppe volte la gestione del personale diventa, in questa situazione, più funzionale a logiche clientelari che non di efficienza, i costi lievitano, le tariffe aumentano e, se c’è da ripianare il buco di bilancio, interviene il Comune, sempre con i soldi dei cittadini.

Noi vogliamo difendere l’”acqua pubblica” e non la “casta”, anche in quelle realtà in cui, purtroppo, a farne parte sono gli esponenti del centrosinistra: non a caso, forse, nelle regioni in cui più forte è questa presenza, alle elezioni regionali dello scorso marzo si sono affermate le forze populiste che propugnano l’antipolitica come rimedio contro la Casta. Noi, invece, intendiamo la politica come partecipazione democratica e non come affare di “casta” e vorremo avere con noi il Pd in questa battaglia”.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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