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18 settembre 2024

Treviso

ADDIO POLEMICO PER IL PRIMARIO DEL CENTRO TRASFUSIONALE

Il dottor Gajo è andato in pensione

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

ADDIO POLEMICO PER IL PRIMARIO DEL CENTRO TRASFUSIONALE

TREVISO – “Me ne sono andato per protesta: perché non era più possibile lavorare in un centro che in pochi anni ha praticamente raddoppiato la sua attività ma che di fatto, nonostante questo, è stato abbandonato a se stesso”.

E' un motivo rigonfio di polemiche quello che ha spinto Giovanni Battista Gajo, già responsabile del centro trasfusionale dell'Usl 9 e direttore del dipartimento interaziendale di medicina trasfusionale, ad andare in pensione a inizio marzo nonostante avesse potuto continuare la propria attività per almeno altri due anni.

Dopo 40 anni passati a seguire pazienti ematologici, di cui gli ultimi sei a Treviso, il primario 64enne più che salutare ha sbattuto la porta. Il perché lo spiega lui stesso. “Dal 2004 il personale è rimasto quasi lo stesso mentre l'attività è più che raddoppiata: il taglio dei fondi non è più accettabile e il centro trevigiano, paradossalmente penalizzato dall'aver attirato pazienti anche da altre province, ne è particolarmente colpito – continua – avrei potuto e mi sarebbe piaciuto restare un altro paio d'anni, ma spero che la mia scelta possa servire e possa far riflettere qualcuno”. Chi? I colpevoli di questa situazione.

E Gajo se da una parte salva l'Usl dall'altra, senza troppi giri di parole, punta il dito contro la Regione. “Mi è dispiaciuto lasciare dei grandi medici e una grande azienda che si è sempre impegnata al massimo – chiarisce l'ormai ex primario – ma la politica di tagli della Regione ci sta portando a fare più i ragionieri che i medici: le sforbiciate mettono in crisi le unità degli ospedali e non è possibile spiegare ai pazienti che si riducono i servizi perché mancano risorse. Da qui la mia decisione”.

Decisione accompagnata da una cascata di solidarietà, arrivata da pazienti e associazioni. Prima tra tutti l'Avis provinciale, con i suoi oltre 31 mila donatori. “Il dottor Gajo ha saputo far fare al centro il salto di qualità – scrive il presidente, Gino Foffano – mettendo in atto una medicina trasfusionale degna di questo nome, valorizzano in maniera instancabile la nuove conoscenze, le risorse umane ma anche l'Avis e i donatori”. “E' loro che dobbiamo ringraziare – si schermisce Gajo – non abbiamo mai fatto mancare una sola unità di sangue nella Marca e, anzi, ne abbiamo esportate”.

Difficile, però, che sul fronte delle risorse le cose cambino da un giorno all'altro. E adesso la patata bollente passa tutta nelle mani di Andrea Frigato, nuovo direttore del centro trasfusionale dell'Usl 9. “Ma non intendo smettere: resto a disposizione e collaborerò – conclude l'ex primario – sempre se mi vorranno”.

 



Mauro Favaro

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