Al Conservatorio di Castelfranco parte il corso di musica popolare veneta
Etnomusicologia è aperto anche ai non iscritti e dà crediti formativi
CASTELFRANCO – Il Conservatorio di musica "Agostino Steffani" s’innova guardando al passato, con un corso di etnomusicologia. L’avvio delle lezioni della nuova disciplina introdotta a Castelfranco consolida il progetto dedicato alla musica popolare avviato lo scorso anno, con un convegno e con l'apertura ufficiale del corso di laurea. «Il Conservatorio intende diventare la sede accademica per lo studio della tradizione veneta ma anche il luogo della memoria: costituiremo un archivio della tradizione veneta»: annuncia il direttore Paolo Troncon.
La nuova docente è Paola Barzan. Musicista ed etnomusicologa, ha svolto ricerche sul campo in Italia e all’estero. Ha all’attivo numerosi interventi a convegni nazionali ed internazionali e pubblicazioni, in particolare sui repertori liturgici di tradizione orale e sulla musica folklorica in Veneto. Si occupa inoltre di didattica della musica e di etnomusicologia visuale. Per un ventennio è stata docente di Etnomusicologia presso il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova. «Il corso – spiega - si pone anche come possibilità per gli studenti di musica classica. Esiste una musica non scritta, non notata, che non ha nulla da invidiare come spessore, abilità tecnica e valore storico e come rappresentatività delle comunità. L'idea è creare delle osmosi con altri corsi». Il corso di studi in musica tradizionale a indirizzo della tradizione popolare veneta è un corso triennale di 180 crediti (esattamente come un diploma di strumento).
Le discipline caratterizzanti sono attinenti all'etnomusicologia, in più è previsto lo studio di uno o più strumenti con un approccio sulle prassi esecutive. Nel corso di musica tradizionale con indirizzo tradizione popolare veneta si analizzano la pratica vocale e corale, gli strumenti della tradizione e l'aspetto coreutico, con i balli popolari. «La volontà è quella di formare una figura di musicista ricercatore nell'ambito della tradizione popolare veneta per lo studio dei repertori - spiega Tronco -. Ma l'obiettivo è anche creare un centro di raccolta studi riunendo le figure che da decenni si occupano di questa materia e formare attraverso un corso di primo livello, parificato ad una laurea, per creare nuovi professionisti in questo ambito». L'insegnamento di etnomusicologia può essere seguito anche da chi non è iscritto al Conservatorio e dà crediti formativi. Il 23 marzo ci sarà un momento informativo in Conservatorio per conoscere il corso.
FOTO: il direttore Paolo Troncon e la nuova docente Paola Barzan