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24 settembre 2024

Castelfranco

All’ospedale di Castelfranco Veneto: “Fuga dei medici e scarsa manutenzione della struttura”

La FP CGIL di Treviso sulla situazione al San Giacomo: “Resta sempre meno della sanità castellana”

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Ospedale di Castelfranco Veneto

CASTELFRANCO VENETO – “Resta sempre meno della sanità castellana”. Questo il lapidario bilancio tracciato da Funzione Pubblica CGIL di Treviso, per bocca della segretaria provinciale Sara Tommasin che aggiunge: “Se lo IOV è un presidio fondamentale per il territorio in ambito oncologico le altre prestazioni ospedaliere del nosocomio San Giacomo di Castelfranco Veneto arretrano, ultimo caso quello della paventata chiusura del reparto di pediatria che con ostetricia soffrono di gravi carenze di personale, coperte solo con l’ausilio di professionisti gettonisti, e vedono periodiche chiusure in alternanza con il San Valentino di Montebelluna”.

Secondo Sara Tommasin, inoltre, se si difende il reparto di medicina, la radiologia con le recenti fuoriuscite di medici rischia quanto la chirurgia, “depotenziata al limite di garantire ormai solo gli interventi urgenti mentre quelli programmati possono arrivare anche a due anni di attesa, complice il fatto che la sala operatoria è a disposizione solo un giorno alla settimana, quando non è a uso dello IOV”. Ma anche la cardiologia non se la passa meglio in termini di personale. Un quadro preoccupante quello tracciato dalla CGIL. Sara Tommasin, aggiunge: “una situazione così precaria e frammentaria non rende per nulla attrattivo il polo ospedaliero castellano con conseguenze sulla tenuta della sanità del territorio castellano. Il personale, medici in primis, non vedono alcuno sviluppo professionale nell’essere impiegati nelle specialità ospedaliere del San Giacomo e così di passo in passo si sta scivolando su una china”.

“Restano poi altre questioni in ballo – precisa la segretaria provinciale FP CGIL di Treviso – come la manutenzione dello stabile, visto l’alto costo pagato dai cittadini per il progetto di finanza, che impatta concretamente anche sugli spogliatoi del personale, soggetti a infiltrazioni e perdite. Chiediamo alla direzione dell’ULSS 2 – conclude Sara Tommasin – di non permettere questo generale arretramento dell’attività e della stessa struttura le cui conseguenze saranno pagate in termini di garanzia della salute dalla cittadinanza castellana”.



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