Allarme zecche, vaccinazione e consiglii per proteggersi
Bonsembiante, direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica: "Lo scorso anno abbiamo registrato tre casi di malattia di Lyme"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Complici l’inverno secco e il caldo anticipato quest’anno la stagione delle zecche è già cominciata. La presenza delle zecche è un fenomeno da non sottovalutare in quanto, seppur in rari casi, il loro morso può essere vettore di batteri e virus in grado di provocare diverse patologie, tutte curabili, tra cui la malattia di Lyme e la meningoencefalite da zecche (TBE). Quest’ultima, in particolare, colpisce il sistema nervoso, palesandosi dai tre ai venti giorni dal morso con febbre molto alta e un fortissimo mal di testa.
“Il fenomeno delle zecche nel territorio dell'Ulss 2 è costantemente monitorato - sottolinea Erminio Bonsembiante, direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica -. Lo scorso anno abbiamo registrato tre casi di malattia di Lyme e nessun caso di encefalite. Numeri ridotti, rispetto ad altre annate e altre zone, che però non devono far sottovalutare il problema”.
Per evitare di correre rischi il direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica invita ad “adottare tutti gli accorgimenti utili nell'abbigliamento e nella prevenzione e consiglio, a chi è maggiormente esposto, la vaccinazione. Ad oggi non esiste un vaccino contro la malattia di Lyme mentre è disponibile quello contro la TBE, che è possibile effettuare nei Punti unici vaccinazione dell’Ulss 2 previo appuntamento. La vaccinazione è la prevenzione attiva più efficace e viene offerta gratuitamente ai soggetti appartenenti ad alcune categorie a rischio, quali volontari del soccorso alpino e volontari della Protezione Civile, e ad un prezzo agevolato di 25 euro a dose per le altre persone che la richiedono. Il ciclo vaccinale prevede la somministrazione di tre dosi a richiami periodici”.
Inoltre si raccomanda di evitare il contatto con la vegetazione, usare die repellenti specifici sulle parti scoperte del corpo e una volta terminata un’escursione controllarsi il corpo.
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