Vittorio Veneto, bimbo in ospedale con faccia paralizzata per una zecca, la mamma: “Un incubo”
Il problema delle zecche è stato segnalato da diversi cittadini
VITTORIO VENETO - “Stiamo uscendo da un incubo”. Così una mamma di Vittorio Veneto racconta il calvario iniziato a maggio quando suo figlio di 8 anni si è preso una zecca. “All’inizio mi sembrava una crosticina - racconta la donna - poi, appena mi sono accorta che era una zecca, gliel’ho tolta e gli è uscito un eritema. Era sul collo, e ho portato il bambino subito in Pronto Soccorso. Lì mi hanno detto che quell’eritema non era tipico della zecca, e che comunque a luglio avrei potuto fare le analisi per vedere se la zecca aveva iniettato qualcosa al piccolo”.
L’appuntamento era per il 3 luglio, ma intorno al 10 giugno, dopo circa 20 giorni dalla rimozione della zecca, il bambino ha iniziato a star male. “Con la faccia paralizzata a metà, con un occhio che rimaneva sbarrato, lo hanno ricoverato in ospedale - racconta ancora la donna -. Il ricovero è durato una settimana, gli hanno fatto analisi di tutti i tipi, per poi scoprire che si trattava del morbo di Lime, che può anche provocare questi sintomi. Così ha iniziato la cura antibiotica e cortisonica, e ora sta meglio. Vediamo la luce dopo un incubo”. Non si sa dove il piccolo abbia preso la zecca: a scuola, nei campi, nei parchi, sui marciapiedi. “E' pieno dappertutto - riferisce la mamma, che in queste settimane si è rivolta all’Ulss -. Ci dicono di fare prevenzione, di mettere i pantaloni lunghi, di utilizzare appostiti spray, ma mio figlio l’ha presa sul collo, quindi è anche difficile coprire i bambini in modo adeguato, oltre al fatto che non posso riempirli di veleno ogni giorno”.
Le zecche, a Vittorio Veneto e nel circondario, rappresentano un problema ogni primavera e estate. Quest’anno sono state numerose le segnalazioni, soprattutto da parte dei padroni dei cani tornati a casa dalle passeggiate con gli animali pieni di zecche. Il consiglio degli esperti è quello di controllare animali e bambini e controllarsi dopo ogni passeggiata, e di tenere monitorato ogni sintomo. “In ospedale mi avevano detto che l’eritema non era quello dato da una zecca - ribadisce la mamma -. E invece possono essere i più disparati i sintomi di una puntura. E, se non curati a dovere, possono portare a serie complicazioni”.
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