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11 ottobre 2024

Treviso

All'ospedale Cà Foncello il nuovo centro per i trapianti di midollo per Treviso e Belluno

Accoglierà ogni anno 30-40 pazienti che necessitano di trapianto allogenico e terapie

| Isabella Loschi |

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equipe centro trapianti

TREVISO - A Treviso è pronto il nuovo centro Trapianti di Cellule Staminali Ematopoietiche e Terapie Cellulari: sarà il polo di riferimento per le province di Treviso e Belluno. Ad annunciarlo il direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana, Francesco Benazzi, con il direttore dell’Unità Operativa di Ematologia di Treviso, Filippo Gherlinzoni, e la direttrice del Centro Trapianti, Marta Stanzani.

Il nuovo reparto, ambulatorio e Day Hospital Trapianti, interamente ristrutturati per garantire un ambiente idoneo alla permanenza dei pazienti immunocompromessi, sono collocati al secondo Piano dell’Ospedale Ca’ Foncello, Percorso C, Edificio 4. Il reparto si compone di 8 posti letto: 4 posti letto dedicati al Trapianto Allogenico, che consentono l’esecuzione di 30-40 trapianti all’anno, 4 dedicati al Trapianto Autologo e alle Terapie Cellulari avanzate. Particolare importanza è stata dedicata alla creazione di un ambiente confortevole accompagnato da un rapporto con il paziente il più possibile familiare e sereno.

“Da oggi ci si potrà rivolgere al centro del Ca’ Foncello che in media già accoglie 307 persone con patologie del sangue ed eroga loro 6.400 sedute di chemioterapia complessivamente l’anno. Il nuovo centro è in fase di rodaggio e ha già in carico 30 persone trapiantate da donatore in un’al tra sede e ora seguite a Treviso per il follow-up - spiega il direttore generale Benazzi - L’obiettivo del Centro Trapianti è consentire la gestione a 360° del paziente, dalle complesse procedure di preparazione all’intervento alla fase di trapianto e relativo follow-up, che molto spesso comporta visite a cadenza settimanale: si tratta di persone residenti nel territorio dell’Ulss 2 e in provincia di Belluno, finora seguite a Treviso come "hub" nelle prime fasi della malattia e successivamente indirizzate al TMO allogenico in altre sedi”. “Solo nel 2022 si sono dovuti recare fuori regione 25 pazienti, di cui 16 in Friuli: d’ora in poi queste persone avranno la possibilità di essere seguite in toto a Treviso". 

“Il Programma Trapianti è composto da quattro Unità - precisa il dottor Gherlinzoni -, Clinica, Raccolta Midollo Osseo, Raccolta cellule staminali da sangue periferico (Aferesi) e Processazione Cellulare. Ciò richiede la stretta collaborazione tra l’Ematologia e la Medicina Trasfusionale, diretta dalla dr.ssa Arianna Veronesi. Siamo pronti per avviare un Centro che gestirà un numero di trapianti superiore ai 30 all’anno. Ringrazio la dr.ssa Marta Stanzani, specialista con esperienza ultraventennale sviluppata sia in Italia sia negli Stati Uniti, e il prof. Rondelli, tra i maggiori esperti internazionali nell’ambito di questa complessa procedura terapeutica, che continua a dare il suo preziosissimo supporto grazie alla convenzione stipulata con la nostra azienda, permettendoci di ottenere una competenza clinica e scientifica di altissima qualità”.

“La nascita di un nuovo Centro Trapianti - sostiene il professor Damiano Rondelli, direttore dell’Ematologia e Trapianti dell’Università dell’Illinois di Chicago e direttore scientifico a Treviso, giunto al Ca’ Foncello in occasione del Convegno “Highlights in Ematologia”, in programma oggi e sabato 2 dicembre - porta tutto l’ospedale a un livello assistenziale molto elevato e, grazie alla collaborazione stipulata con le Unità operative coinvolte, siamo convinti di poter assicurare ai nostri pazienti un altissimo livello professionale. Il mio compito è quello di collaborare con il direttore e tutto lo staff del Centro per sostenere lo sviluppo e la crescita della nuova Unità di trapianto di midollo osseo (TMO) trevigiana, condividendo le procedure in essere negli Stati Uniti, coordinando un piano di training per i medici, gli infermieri e i biologi maggiormente coinvolti nel trapianto e sviluppando, inoltre, un percorso di formazione attraverso un programma di educazione continua che, in parte, potrà essere eseguito a Chicago”.


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