Conegliano, sempre più vetrine buie
Il sindaco: “Eventi per rilanciare la città”. Ascom: “Non portano frutti al commercio”
| Claudia Borsoi |
CONEGLIANO – È un autunno nero anche per il commercio coneglianese. Nuove chiusure di negozi si registrano in queste ultime settimane. Chiuso il negozio Sisley di corso Vittorio Emanuele e sempre in questa via oscurate le vetrine di Corso 63, negozio aperto a febbraio.
«Chiusure – evidenzia Maurizio Gibin, presidente della delegazione Ascom-Confcommercio di Conegliano – che arrivano nel periodo dell’anno più importante per noi negozianti, visto che l’ultimo trimestre dovrebbe produrre il 35% del fatturato annuo. Il dato evidente è che se nel centro i negozi stanno drammaticamente chiudendo, sulla Pontebbana ne vengono aperti sempre di nuovi». E sono questi, più che i negozi online, i competitor diretti per i commercianti del centro di Conegliano.
«Noi abbiamo fatto delle proposte all’amministrazione comunale, incluso un piano commerciale, ma non sono state accolte» afferma Gibin. Proprio domani, venerdì, è stato richiesto un incontro da Conegliano In Cima al sindaco Fabio Chies per affrontare le problematiche che sta registrando il commercio coneglianese e in primis alcune questioni rimaste aperte, come le modifiche viarie e le chiusure in occasione di eventi che non sempre portano effetti positivi per i negozianti. «Gli eventi – evidenzia Gibin – sono interessanti per i pubblici esercizi, meno dal punto di vista commerciale. Venerdì scorso, in una città con strade inspiegabilmente chiuse per un evento che non c’era, non abbiamo incassato nulla».
Di tutt’altro avviso il sindaco. «La crisi congiunturale dei negozi vicinato è generalizzata e non riguarda solo Conegliano – afferma Chies -: ci stiamo impegnando come amministrazione per grandi progetti, come il bando per viale Carducci pedonale. Ci rendiamo conto che, nonostante Conegliano sia una città appetibile e con investimenti sull’edilizia, purtroppo c’è una crisi per il commercio sulla quale si può agire solo cambiando volto alla città e con eventi per renderla attrattiva, vedi quelli in corso in questo autunno. Non possiamo vivere di palliativi: o cambiamo forma alla città e la rendiamo attrattiva oppure finiremo sempre per rincorrere le cose».