Ambiente di lavoro: la carta si conferma una risorsa indispensabile
| Leonardo Segat |
In ogni ambito professionale l’utilizzo della carta non ha mai perso il suo primato, neppure ora in piena rivoluzione digitale. La carta è un materiale ancora oggi indispensabile per molteplici attività e rimane la risorsa più indicata per una vastissima quantità di operazioni.
Si pensi, ad esempio, alla consuetudine di distribuire i biglietti da visita, i quali riportano il nome, la mansione e le informazioni di contatto di un professionista: essi svolgono una funzione importante e la prassi di portarli con sé in occasione di fiere, eventi e meeting dove si incontrano potenziali clienti, assicura una maggior possibilità di concludere affari e stringere legami rispetto a chi, invece, non li ha con sé.
La carta, inoltre, è anche il materiale principe con il quale si realizzano i tradizionali contenuti pubblicitari e informativi. Brochure, poster, volantini, cataloghi, ma anche stampe fotografiche di grandi dimensioni: le possibilità a disposizione delle aziende per far conoscere il proprio lavoro sono molteplici e la maggior parte di esse si avvalgono di questo supporto.
Naturalmente, la carta si presenta in un’ampia varietà di tipologie, che differiscono tra loro per tutta una serie di caratteristiche estetiche e tecniche, che vanno ad incidere sia sul prezzo che sulla destinazione d’uso.
Carta: un materiale versatile dai molteplici usi
La carta è un supporto che, grazie alla sua versatilità, può essere utilizzato per stampare diversi materiali. A seconda dei vari utilizzi, tuttavia, è consigliabile scegliere il formato più adatto.
A questo proposito, può essere utile approfondire l’argomento leggendo la Guida Lyreco sui formati della carta, che fornisce informazioni dettagliate a tutte quelle realtà professionali che hanno l'esigenza di realizzare al meglio documenti e stampe fotografiche.
Come si legge nell’approfondimento proposto da Lyreco, è possibile distinguere tre formati di stampa, A, B e C, che si differenziano fra loro per dimensione, margini, forma e per uso tipografico. Conoscere questa classificazione è essenziale per valutare il formato più adatto alle proprie esigenze.
Il formato A è probabilmente il più comune, soprattutto tenendo conto del fatto che un’ampia percentuale di documenti viene stampata abitualmente in formato A4. È importante ricordare, però, che le stampe di grandi dimensioni (dalla A0 alla A2), non si possono stampare con le comuni macchine presenti negli uffici o a uso domestico, bensì richiedono la presenza di strumenti speciali disponibili nelle copisterie o negli studi tipografici. Allo stesso modo, il formato B viene in genere adottato in ambito grafico ed editoriale per la realizzazione di libri, affissioni, passaporti, buste o brochure.
Dalla grammatura alla finitura: le altre caratteristiche della carta
Un altro elemento importante da considerare quando ci si trova a dover decidere la tipologia di carta da usare è la grammatura, ovvero il peso dei singoli fogli. Più essa è elevata, più pregiato sarà il risultato, infatti in genere le grammature più pesanti vengono riservate a biglietti da visita e ai progetti editoriali.
Oltre a questo aspetto, poi, su una realizzazione cartacea incide la finitura: quella lucida è indicata per le fotografie, mentre quella patinata e quella testurizzata assicurano un effetto ottico superiore e una resa sensoriale particolarmente piacevole al tatto; per questo motivo tali finiture sono spesso scelte per realizzare impaginazioni di qualità superiore.