Andrea Barazzuol è il nuovo segretario del Pd di Conegliano
Ecco le proposte, le idee e le aspettative
CONEGLIANO - Nello scorso fine settimana si sono svolti i rinnovi dei circoli del Partito Democratico all'interno del Congresso Nazionale. Si è votato anche per la scelta del nuovo segretario provinciale. A Conegliano da tempo il segretario uscente, Alessandro Bortoluzzi, dopo la sua elezione in Consiglio Comunale, aveva espresso il desiderio di passare la mano. Nel fine settimana è stato eletto il nuovo segretario, Andrea Barazzuol (in foto), candidato unico e quindi unitario. Hanno votato 47 iscritti. Barazzuol ha ricevuto 43 voti, mentre sono statI 4 i voti nulli. Le prime "preoccupazioni" del nuovo segretario, come si è potuto cogliere dalla prima chiacchierata, riguardano l'ambito amministrativo con le ripercussioni derivanti dalle esigenze delle unioni dei comuni, necessario anche nel Coneglianese. Seguono i problemi della crisi economica e del lavoro, che tocca in questi giorni anche lo stabilimento della Elettrolux.
Quali sono le prime iniziative, che intendi programmare?
Sicuramente siamo in un periodo in cui saremo impegnati con il congresso nazionale, le primarie nazionali e ancora con il congresso regionale, ma vorrei ribadire che il circolo di Conegliano è aperto ed è alla ricerca di nuovi contributi. Vorrei ripartire da un dialogo con tutte le forze sociali, economiche, del terzo settore, e con gli studenti; bisogna avere il coraggio di parlare di futuro ai più giovani. Una politica che dimentica la parola futuro si trasforma in una tecnocrazia incapace di parlare alle persone. Inoltre spero che, entro breve, riusciamo a concretizzare alcune iniziative di proposta sia nel campo amministrativo, che in quello economico.
Per quello amministrativo cosa intendi, puoi renderlo più esplicito?
Penso che si debba aprire un dibattito pubblico, se sussistono le condizioni, per fusioni o unioni, che coinvolgano il comune di Conegliano. Non possiamo nascondere il problema che dalla mobilità all’erogazione di servizi, il bacino di Conegliano è molto più ampio del suo territorio comunale, le categorie economiche questo lo hanno ben percepito e ognuna di esse ha fatto la propria proposta. Nessuna ricetta in tasca, ma ritengo inaccettabile questo immobilismo che tende a conservare solo l’esistente, tranne poi proporre solo per la stampa fusioni tra Conegliano e Vittorio Veneto, figlie di un idea gigantista e non di un razionale efficientamento, per venire in contro alle esigenze dei cittadini.
Nel territorio coneglianese vi è la situazione dell’Elettrolux, quali le proposte?
Mi permetta di ricordare però come questo è la classica situazione in cui la politica si occupa di un tema solo quando i buoi sono scappati. Da tempo il PD coneglianese cerca di affrontare la discussione, sul tema del lavoro, prova ne sono l’incontro organizzato con Santini in febbraio e la recente mozione consiliare per chiedere di convocare un consiglio comunale straordinario sulla situazione economica. Nel 2011 l' on.le Simonetta Rubinato è stata l’unico deputato trevigiano del Pd che aveva sollecitato il governo sul tema preciso dell'Electrolux. Credo che parte della classe politica locale e non solo, per troppo tempo si sia disinteressata delle questioni economiche e ci si accorge del problema solo quando c’è un emergenza da affrontare; con comunicati stampa dai toni tragici. Inoltre mi preme sottolineare la drammatica situazione di tutte quelle crisi aziendali e perdite di posti di lavoro, che magari per dimensione non fanno assolutamente notizia, ma cui dietro ci sono sempre persone, che vivono una situazione di disagio ed incertezza. Magari di queste persone, di operai di piccole industrie, di artigiani e degli stessi imprenditori non ci si interessa ma c’è un tessuto connettivo industriale che sta morendo e che rischia di non essere capace di rialzarsi nel momento che arrivi la ripresa. Un tema che dovrebbe togliere il sonno a chi siede su posti di comando.
Di chi sono le responsabilità?
Quando si è di fronte ad una crisi del genere, ognuno porta una parte di responsabilità, ma non bisogna cadere nel gioco di cercare il capro espiatorio, cosa molto semplice per la comunicazione mediatica, ma che non risolve il problema. Rifiuto la logica da talk show, che imbarbarisce inutilmente la discussione rendendola sterile. Per rendere competitivo il nostro sistema bisogna costruirlo con relazioni industriali stabili e costruttive, che non devono essere minate per piccoli interessi elettorali. La politica deve essere terza ed aiutare le parti a trovare soluzioni, sempre dentro il solco della nostra costituzione. La nostra terra è stata molto fertile in tema di accordi innovativi, che hanno aiutato a superare crisi aziendali.
Quali aspettative per il futuro del Pd coneglianese?
Quella di lavorare a costruire un progetto alternativo per il governo di questa città, una città che come il nostro paese sembra immobile da 20 anni, con i problemi che sono sempre gli stessi a cui si aggiunge una crisi economica dalla portata storica. Anche quando i cambiamenti sono quasi a costo zero sembra prevalere solo la conservazione. Conegliano ha la maggior parte del residenziale in pianura, non è estesissima come dimensione eppure non esiste una rete ciclabile decente, anzi si sono messe le condizioni perché le attività commerciali andassero fuori nei centri commerciali, con il duplice risultato di aumentare il traffico e di impoverire il centro. Manca un idea di città, come luogo innanzitutto a misura d’uomo, che risponda alle esigenze degli individui e non solo come aggregato urbano, come luogo fisico.