Arte, 166 le opere recuperate dai Carabinieri di Venezia
Il reparto speciale dell'Arma ha inoltre denunciato 52 persone e ha aumentato del 6,3% le attività ispettive presso archivi, biblioteche e musei e del 7,4% i controlli alle aree archeologiche per un totale di 87 ispezioni
VENEZIA - Sono stati 166 i beni culturali (111 tra libri e documenti, 55 reperti archeologici) recuperati nel 2020 dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia che ha inoltre sequestrato opere false, specie nel settore archeologico (18 beni), per un valore complessivo di 2 milioni di euro.
Il reparto speciale dell'Arma ha inoltre denunciato 52 persone e ha aumentato del 6,3% le attività ispettive presso archivi, biblioteche e musei e del 7,4% i controlli alle aree archeologiche per un totale di 87 ispezioni.
E' cresciuto dell'8,5% anche l'inserimento dei rilievi fotografici delle opere d'arte.
Tra le indagini più significative quella che ha portato alla denuncia di persone dedite a furti di sculture lapidee presso le ville venete sottoposte a specifico vincolo; il recupero all'estero di opere d'arte illecitamente esportate dall'Italia, messe in vendita da parte di note case d'asta; il contrasto agli abusi sui beni monumentali sottoposti ai vincoli di specie, il sequestro di strutture sorte in violazione al vincolo paesaggistico.
In relazione a quest'ultimo aspetto, il 14 ottobre 2020 la centralina idroelettrica sorta in prossimità del 'Ponte Degli Alpini' di Bassano del Grappa è stata sottoposta a sequestro preventivo per violazioni in materia di tutela del paesaggio. Il 4 novembre è stata restituita una pergamena, manoscritta e miniata del 1362, raffigurante "la promissione del Doge Andrea Dandolo" che era stata rubata l'1 novembre 1949 dalla sala diplomatica 'Regina Margherita' dell'Archivio di Stato di Venezia.
E' stato anche restituito al legittimo proprietario un dipinto raffigurante "La morte di Epaminonda", di G.A. Fumiani (Venezia 1640 -1710), rubato in una casa a Casalserugo, il 27 dicembre 1972 e che era stato oggetto di vari passaggi di proprietà prima di essere messa all' incanto, nel dicembre 2020, da una Casa d'Aste piemontese, con una base d'asta di 8.500 euro. Il dipinto ha un valore commerciale stimabile in oltre 20.000 euro.