"Assurdo tornare a scuola prima di Natale per restare a casa subito dopo"
Per la Rete degli studenti medi nulla è cambiato rispetto a settembre. Mentre i sindacati bocciano il rientro nelle due movimentate settimane dello shopping natalizio.
TREVISO - Loro – gli studenti liceali - vorrebbero rientrare adesso, subito. Questa settimana hanno improvvisato delle lezione “en plein air” davanti all’ingresso del proprio istituto. E se Carlo Garzara, responsabile provinciale della Rete degli studenti medi, ammette che la scuola manca, che la didattica a distanza è tutta un’altra cosa rispetto a quella in presenza, dall’altro va dritto al punto dolens: “Ci ritroviamo nella stessa situazione di settembre, quando si discuteva di come farci frequentare la scuola in sicurezza. E oggi come allora c’è paura perché non sappiamo se e quali cambiamenti siano intervenuti durante queste settimane di chiusura degli istituti, ad esempio riguardo i trasporti. Non comprendiamo allora come si possa parlare di riapertura in assenza di un piano. Apriamo prima di Natale, per poi magari richiudere a febbraio?”
Sulla stessa linea le organizzazioni sindacali. Marco Moretti (Flc-Cgil): “Far tornare gli studenti delle superiori nelle due settimane dello shopping natalizio non mi pare un’idea geniale; rischiamo di rifare l’esperienza di ferragosto. Meglio attendere il 7 gennaio e vedere in quale stato epidemiologico ci troveremo. Nel frattempo studiamo orari diversificati di accesso agli istituti; ripensiamo i parametri per usufruire dei mezzi di trasporto, magari stringendo accordi anche con le aziende private”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la segretaria del comparto scuola della Cisl di Treviso e Belluno, Teresa Merotto: “Precisiamo in premessa che le scuole non hanno mai chiuso. Poi siccome le motivazioni che hanno fatto decidere per le lezioni a distanza non sono venute meno, visto il picco dei contagi di questi giorni, mi sembra poco opportuno far tornare gli studenti a scuola, rivedendo di nuovo le misure organizzative per consentire la frequenza di una decina di giorni vista la pausa natalizia prevista dal calendario regionale dal 23 dicembre”.
Infine Salvatore Auci (Snals): “Difficile spiegare come mai per il periodo natalizio i negozi potranno riaprire in piena normalità, mentre le scuole superiori per questioni di sicurezza devono continuare ad espletare l’attività didattica mista. Riguardo i motivi che frenano la riapertura, oltre al problema dei mezzi di trasporto troppo affollati, il problema principale resta quello delle classi pollaio e dei tracciamenti in caso di contagio; gli insegnanti per oltre quindici giorni rimangono in attesa di essere contattati dal Sisp nel caso in cui qualche studente sia risultato positivo, mettendo a rischio la propria salute e quella dei loro familiari”.