VALDOBBIADENE - Credeva nell’alternanza politica, nella possibilità di “agire uniti nella diversità”, nel dialogo. Era un acuto osservatore della storia e dei problemi del nostro paese. Si pose come paziente e fine tessitore di una politica nuova, che avrebbe dovuto rafforzarsi grazie a una robusta elaborazione culturale. Il 23 settembre 1916 nasceva Aldo Moro, certamente tra le figure politiche più importanti d’Italia, per certuni, uomo di ”troppa autorità e troppo poco potere”, mediatore straordinario, martire della ragion di stato.

Il suo pensiero, i suoi progetti e i suoi obiettivi sono più che mai moderni, attuali e mai attuati. Gli sarebbe piaciuta questa Europa? I nostri giovani? La politica di oggi? Internet? I grillini? Chi avrebbe preferito fra Renzi e D’Alema?

Il Circolo Letterario e l’amministrazione comunale di Valdobbiadene hanno organizzato un incontro pubblico (anzi due, il secondo è fissato per il 17 febbraio prossimo) proprio in concomitanza con il centenario della nascita. Venerdì 23 settembre alle 20.45, presso l’auditorium della biblioteca, il prof. Pietro Panzarino, che a Moro ha dedicato tre libri, ripercorrerà i momenti salienti della vita del suo conterraneo, approfondendo il pensiero e l’eredità politica di uno tra i maggiori protagonisti della storia repubblicana.

L’evento ha ottenuto il patrocinio dei comuni di Alano di Piave, Cornuda, Farra di Soligo, Miane, Pederobba, Pieve di Soligo, Segusino e Vidor. Modera l’incontro la giornalista Adriana Rasera. Il secondo appuntamento, a febbraio, avrà come relatore l’on. Gero Grassi, componente della Commissione d'inchiesta sull'eccidio di via Fani, sul rapimento e la morte di Aldo Moro, dopo essere stato presentatore e relatore della proposta di legge istitutiva della Commissione stessa.

Con il vicepresidente del gruppo PD alla Camera dei Deputati sarà approfondito il tema “Chi e perché ha ucciso Aldo Moro”. L’ingresso è libero.